Vetrina. “Batman: Terra Uno”
L’ambiziosa graphic novel di Geoff Johns e Gary Frank dedicata all’Uomo Pipistrello
Batman: Terra Uno è “figlio” di Superman: Origini Segrete, strizza l’occhio alla serie Ultimates della Marvel ma affonda, per di più, le sue radici nelle storie elseworld – quelle storie che trasportano le icone DC in altri luoghi e altri tempi – e risulta essere il collante ideale per il Batman cinematografico lanciato dalla trilogia di Nolan (2005-2012).
Il tentativo è ambizioso, quanto meno per l’inevitabile paragone nel quale si vanno ad intrappolare Geoff Johns (testi) e Gary Frank (disegni); ci riferiamo a Batman: Year One di Frank Miller, che negli anni Ottanta modificò irrimediabilmente l’approccio all’universo dell’Uomo Pipistrello.
Thomas Wayne è candidato a sindaco di Gotham, una carica che, con l’aiuto della moglie Martha, sembra non potergli sfuggire. Poi la rapina, l’omicidio, il buio. Il giovane Bruce si troverà costretto a crescere in solitudine con la sola figura del fedele Alfred, il maggiordomo, a fargli da riflesso paterno. L’ossessione di vendicare i genitori e la paranoia che lo costringe a vedere forzatamente un “disegno” dietro il loro omicidio, lo muteranno nel vigilante mascherato. Il nemico di turno sarà Oswald Chesterfield Cobblepot, alias Il Pinguino, depravato e corrotto sindaco della città.
La bellezza dello script di Johns risiede nell’umanità e nella fallibilità con cui ci viene presentato un Batman alle prime armi, non ancora pronto a diventare la leggenda che tutti noi conosciamo, e significativo, in tal senso, è il particolare delle pupille sotto il cappuccio che minimizzano quell’aura di mistero e di paura che è solita accompagnare la figura del cavaliere oscuro. Ma il vero colpo di genio è la nuova caratterizzazione dei personaggi cardine dell’universo batmaniano: James Gordon non è il poliziotto incorruttibile che siamo soliti conoscere (con giustificate ragioni); Harvey Bullock, da trasandato e grasso poliziotto pigro, si trasforma in un’affascinante ex conduttore tv in cerca di fama e giustizia. E poi c’è Alfred Pennyworth, il cui personaggio viene completamente rivisitato (un cambiamento che sarà difficile tenere in conto in serie o trasposizioni future), rispetto al passato: non più il semplice e fedele maggiordomo di casa Wayne, ma un ex marine zoppo e tutt’altro che in sintonia con Bruce. Non ultimo, il cambiamento che più di tutti spiazza gli appassionati: legare la dinastia Wayne con quella degli Arkham (il cognome da nubile di Martha), introducendo – volontariamente – il seme della pazzia (Arkham sarà anche il manicomio criminale) nel DNA di Bruce.
Tutti questi colpi di scena, contorno di una storia salda e appassionante, che tra flashback e presente narra la nascita dell’Eroe, vengono resi altamente godibili dal tratto di Frank, disegnatore amante dei dettagli che ha sempre un occhio di riguardo per la luce e ci restituisce una delle versioni più belle del crociato incappucciato.
- Genere: Graphic Novel
- Altro: Traduzione di Leonardo Favia