Lettera al Presidente
Apre la sezione Prospettive Doc Italia il nuovo docvumentario di Marco Santarelli, riscrittura del ricordo di chi visse nel dopoguerra, attraverso l’uso delle lettere inviate ai Presidenti della Repubblica.
Il filosofo e drammaturgo spagnolo Miguel De Unamuno asseriva che per comprendere appieno un evento e un determinato frangente storico non bisogna dar voce dei potenti, ma è necessario calarsi in una dimensione intrastorica nella quale è possibile incrociare i destini di coloro che hanno subito e vissuto con sofferenza le conseguenze delle vicende in questione. Un insegnamento che sembra aver assorbito al meglio il regista Marco Santarelli, a cui tocca il compito di aprire la sezione Prospettive Doc Italia del Festival Internazionale del Film di Roma con il suo nuovo documentario,Lettera al presidente, in cui vengono ripercorsi in maniera spontanea e genuina i difficili anni del dopoguerra nel nostro paese attraverso le lettere inviate dai cittadini ai tre presidenti della Repubblica succedutisi in quel periodo (De Nicola, Einaudi e Saragat).
Come nel precedente Milleunanotte, Santarelli ripropone una scrittura intima ed emotiva nella quale ancora una volta la lettera diventa sinonimo di voglia di cambiamento e di evasione da una realtà non in linea con le aspettative e i desideri di chi scrive. Diverse voci fuori campo si incaricano di leggere i messaggi che provengono da persone di età e fasce sociali differenti:si va dalla richiesta di un posto di lavoro alla proposta di nuove stravaganti invenzioni come il rivestimento per i pali delle porta da calcio, passando per le denunce di ingiustizia. Tale varietà non può che generare una narrazione caratterizzata da un’alternanza di momenti seri e di altri più leggeri che dimostrano la conclamata capacità del popolo italiano di fare ironia anche in condizioni di povertà. Una carrellata, accompagnata da immagini d’epoca ricercate con l’ausilio di Teresa Bertilotti, tramite la quale è possibile non solo scorgere aspetti della situazione socio-economica del nostro paese ma anche altri di carattere più strettamente sociale. Vi sono, infatti, riferimenti all’emancipazione femminili, alla legge sul divorzio e allo sviluppo tecnologico.
Gli unici collegamenti con il nostro tempo sono le sequenze in cui due inservienti del Quirinale azionano un orologio, quasi a volergli dare l’aspetto di una macchina del tempo, e quelle che vedono protagonisti tre signori che nel 1969 inviarono una lettera al presidente per ottenere un Apollo e andare su Marte. La loro vicenda riassume più di tutte un periodo storico in cui gli italiani vedevano i politici come figure con cui potersi confidare e riponevano in loro grande fiducia.
Dettagli
- Titolo originale: Lettera al Presidente
- Regia: Marco Santarelli
- Anno di Uscita: 2013
- Genere: Documentario
- Fotografia: Alfredo Farina
- Musiche: Danilo Caposeno
- Produzione: Italia