Arti Visive

Riapre la Galleria Estense di Modena

Gabriella Bologna

A pochi giorni dalla riapertura dopo la chiusura forzata a causa del terromoto tre anni fa, la Galleria Estense di Modena svela i suoi tesori attraverso un allestimento rinnovato ed efficace.

E’ una delle grandi storie del collezionismo d’arte italiano, quella dei duchi estensi di Ferrara, Modena e Reggio Emilia, che dal Cinquecento all’Ottocento raccolsero un numero straordinario di oggetti d’arte tra pittura, scultura, numismatica, grafica, antichità e arti applicate. Una storia di collezionismo ma anche di dispersione: nel XVIII secolo la vendita di alcuni capolavori all’Elettore di Sassonia, che oggi si possono ammirare alla Gemaldegalerie di Dresda, e le spoliazioni napoleoniche, hanno pesantemente intaccato il nucleo originario della raccolta, che però ha avuto altri benefattori nel secolo successivo.

La Galleria aprì al pubblico nell’Ottocento e la ritroviamo oggi nell’allestimento storico realizzato da Leone Pancaldi tra il 1968 e il 1975, che con alcuni oculati aggiornamenti mantiene intatto lo spirito originario: quello di raccontare le collezioni attraverso i poliedrici gusti dei duchi che si succedettero nei secoli. A Francesco I si devono i maggiori capolavori ancora oggi visibili: il busto che lo ritrae realizzato da Gian Lorenzo Bernini, che apre il percorso, e il suo  ritratto realizzato da Diego Velasquez.

Ma ci sono anche Cosmè Tura, Dosso Dossi e Correggio, in un percorso che intreccia cultura artistica locale e grandi pittori italiani. Dal medioevo si passa attraverso il quattrocento ferrarese per arrivare ai maestri del Cinquecento veneto, come Veronese e Tintoretto, al Seicento con Carracci, a Guido Reni e al Guercino. Per non parlare delle sculture dall’età romana al Barocco, passando per le terracotte policrome tipica dell’area modenese,  di arti decorative straordinarie e curiosità da wunderkammern in cristallo di rocca, corallo rosso, maioliche policrome, smali, avorio e pezzi provenienti dalla Persia e dalla Siria. Su tutti spiccano gli strumenti musicali in marmo e la celebre Arpa Estense, vero e proprio gioello di manifattura romana del Cinquecento, dipinto dal pittore ferrarese Giulio Marescotti.

Una visita alla Galleria Estense è un viaggio attraverso collezionismo, mecenatismo e storia dell’arte italiana, ma anche guerre, lotte di potere, successioni, eredità, spoliazioni e lasciti. Un pezzo di storia d’Italia che vale la pena esplorare.



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