Cinema

La parte degli angeli

Fausto Vernazzani

Ken Loach torna sulla commedia con un fallimento che tuttavia intrattiene proprio grazie agli interessanti fumi dell’alcol

Se dovessimo dar retta al cinema di Ken Loach capiremmo che le Midlands del Regno Unito sono un posto da evitare, così come anche la Glasgow de La parte degli angeli, nella cui periferia si annidano numerosi criminali di ogni taglia, dal piccolo ubriacone stupido alla taccheggiatrice, in buona compagnia di irascibili ragazzi violenti come il protagonista Robbie. Cosa c’entra il Whisky e il suo Angels’ Share (la quantità che svanisce all’apertura di una botte) con dei criminali di serie B è presto detto: condannati tutti a lavorare per la comunità, il gruppo di sventurati fa amicizia con Henry, il loro guardiano, grande appassionato di Whisky.

Se la trama sembra confusa a leggerla così, allora è tutto in ordine, poiché il nuovo film sceneggiato da Paul Laverty si perde nelle varie diramazioni che La parte degli angeli inizia pian piano a prendere verso i toni da commedia, film drammatico per poi raggiungere un lieto fine falso come i personaggi a cui siamo stati introdotti sin da subito. E’ una sfortuna che un film così ben fatto, non a caso vincitore del Premio della Giuria al Festival di Cannes, sia risultato una sorta di fallimento. Loach, ancorato agli stilemi del suo cinema naturalistico sociale e drammatico, manca della tempistica necessaria per render simpatici e divertenti i suoi protagonisti, abbandona ogni singolo attore al suo personaggio ed alle sue gag – spesso banali e/o squallide – riprendendolo come fossero invitati ad un festino privato.

E’ così ciò che resta di interessante de La parte degli angeli è proprio il discorso sul Whisky, sul Single Malt e i liquori pregiati per veri intenditori, uno sfondo che affascina ed attrae più di quanto la storiella – perché in altro modo non la si può definire – di Robbie (Paul Brannigan al suo esordio) e dei suoi allegri compagni abbia fatto sin dall’inizio. Saltare dalla raffica di “esecuzioni” in tribunale al tentativo di derubare una distilleria sembra un disperato tentativo di produrre un film a metà tra I soliti ignoti e Ocean’s Eleven, senza ovviamente raggiungere il livello di entrambi. Certo non si può negare a Loach la capacità di saper intrattenere, ma forse la sua collaborazione con Laverty sta sfumando in un sodalizio che sfregando sfregando rischia di rompere la corda che li unisce e di farli cadere entrambi a terra.


Dettagli

  • Titolo originale: The Angels' Share
  • Regia: Ken Loach
  • Fotografia: Robbie Ryan
  • Musiche: /
  • Cast: Paul Brannigan, John Henshaw, Gary Maitland, Jasmin Riggins, William Ruane, Roger Allam, Siobhan Reilly
  • Sceneggiatura: Paul Laverty

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