Arti Visive

I ART. Intervista a Lucenzo Tambuzzo

Gabriella Bologna

 

Nasce I ART, Polo diffuso per le identità e l’arte contemporanea in Sicilia, un progetto ideato e diretto dall’Associazione I WORLD.

I ART: un festival, laboratori, centri culturali polivalenti in 23 comuni dell’isola e un programma di artisti in residenza con un bando per arti visivearti tattili e designfotografia, arti audiovisive e musica aperto fino al 6 febbraio. Abbiamo intervistato Lucenzo Tambuzzo ideatore di I WORLD.

 

Quali sono le attività di I WORLD Associazione Mondiale per la Salvaguardia e la Valorizzazione delle Identità dell’Umanità?

I WORLD lavora da anni sulle identità delle comunità del mediterraneo, per poterle identificare e valorizzare con progetti concreti. Negli ultimi tempi la parola identità è tra le più inflazionate, la si usa per ogni occasione, dal piatto tipico all’evento di folklore, magari inventato ad hoc per richiamare turisti in cerca di qualcosa di particolare e suggestivo, senza che ci sia una reale valenza antropologica. Noi la riferiamo agli aspetti più autentici di un territorio, per esempio al patrimonio culturale immateriale, così come definito dall’UNESCO nella Convenzione del 2003, che comprende saperi millenari, celebrazioni religiose e pagane, canti, danze e forme teatrali secolari, luoghi legati all’immaginario mitologico o alla storia e tanto altro. E’ proprio all’attuazione di tale convenzione che I WORLD lavora. Abbiamo ideato i Registri delle Eredità Immateriali che sono l’attuazione a livello territoriale della Convenzione UNESCO del 2003 e che sono stati istituiti con leggi e decreti in molti paesi mediterranei, tra cui Sicilia, Tunisia, Spagna, Portogallo, Malta e Grecia. In tali registri identifichiamo le più alte forme identitarie delle comunità locali e, in collaborazione con le istituzioni, le mettiamo al centro delle politiche culturali, economiche e sociali, affinché si possano immaginare e attuare nuovi modelli di sviluppo sostenibili centrati sulle comunità e i territori. A tal fine svolgiamo un’incessante e continuativa azione progettuale a valere sui fondi dell’Unione Europea e sui programmi di cooperazione internazionale.

 

Come nasce l’idea di I ART, Polo diffuso per le identità e l’arte contemporanea in Sicilia?

I ART è uno dei tanti progetti di valorizzazione delle identità locali da noi ideati. Il progetto nasce da un manifesto che ho scritto nel 2007 e che è stato già presentato in Libano, Spagna e Malta. La riflessione che sta alla base dell’idea di I ART è che le tradizioni orali e le forme identitarie sono spesso viste, a mio avviso, come elementi immutabili, come forme e codici che abbiamo ereditato dal passato e che dobbiamo sterilmente consegnare al futuro, senza fecondarle con le nostre emozioni. La mia idea è che noi tutti siamo chiamati ad intervenire nell’interpretazione e ricreazione di tali straordinarie forme, per poterle realmente attualizzare e sentire proprie, solo così le identità possono essere vive e realmente esprimere la parte più autentica che c’è in noi. L’arte contemporanea deve fare tutto questo. In tal senso I ART si rivolge ai creativi di tutto il mondo e di tutte le discipline che sono chiamati a reinterpretare il sistema delle tradizioni orali di Sicilia, i suoi universi iconografici, le sue leggende e miti, i cicli produttivi che per millenni ne hanno segnato e disegnato i paesaggi. Sono infinite le fonti di ispirazione e tutte di grande suggestione e importanza. Qui si può tirare la somma della civiltà mediterranea ed europea in una visione che è sempre stata interculturale. Le nuove opere I ART esaltano le forme periferiche e l’unicità, le comunità locali e ognuno di noi e dovranno quindi disegnare un’immagine attuale del nostro universo millenario.

 

Chi sono i soggetti coinvolti?

Si tratta di quasi 100 comuni siciliani e di molte associazioni selezionate con bando pubblico. Tutti questi soggetti si sono riuniti in ATS con capofila il Comune di Catania, che ha dato prova concreta di grande sensibilità politica. Oltre a questi abbiamo anche coinvolto molte istituzioni internazionali, tra cui ministeri alla cultura, commissioni UNESCO, gallerie d’arte e network di arte contemporanea.

 

Qual è l’obiettivo del programma Artist in Residence?

Vogliamo vedere e vederci con gli occhi di chi non ci ha mai visto. Vogliamo che artisti con background diversi e da diverse parti d’Italia, d’Europa e del Mediterraneo vengano in Sicilia ed entrino in contatto con la sua sfera più intima, profonda e vera, affinché possano restituirci un’immagine diversa dalla normalità con cui siamo abituati a guardare le cose e fuori dagli stereotipi. Chi vive sempre nello stesso posto ad un certo punto non lo vede più. La quotidianità stende un velo sopra la realtà e te la nasconde. Chi invece vede qualcosa per la prima volta è attratto da particolari che ci sfuggono e ce li può così comunicare in forma nuova.

Gli artisti invitati per la residenza con le loro opere contribuiranno a rivelarci un’altra isola e tanti nuovi punti di vista. Un altro obiettivo è sicuramente lo scambio culturale che si attiverà tra gli artisti e le comunità locali, in luoghi normalmente non molto aperti in tal senso, per esempio nei piccoli borghi in zone non costiere.

 

Cosa sono i CCP, Centri Culturali Polivalenti e il Festival I ART?

Si tratta di spazi all’interno di palazzi importanti messi a disposizione dai comuni partner e gestiti dal loro personale, che il progetto I ART attrezzerà con impianti di video proiezione, vetrine e pannelli espositivi che permettano la fruizione come luoghi espositivi, per organizzare mostre, proiezioni, rassegne presentazioni ecc… Uno degli aspetti interessanti di I ART è proprio la messa in rete di 23 centri culturali in tutta la Sicilia, in grado di creare un vero e proprio polo diffuso in tutto il territorio siciliano che propone eventi itineranti, programma attività in una logica di sistema regionale e che intende portare avanti una strategia culturale condivisa in tutta l’isola. Soltanto con una visione di sistema si può andare oltre i localismi, è per questo che I ART esalta il locale in una visione globale.

 

 

 

 

 



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