Arti Visive

Annunciati i primi Leoni d’oro della 56 Biennale di Venezia

Gabriella Bologna

Si aprirà il 9 maggio, con la cerimonia di premiazione in Ca’ Giustinian, ma i primi annunci sono già stati fatti.

Il Leone d’oro alla carriera andrà a El Anatsui, tra gli artisti africani più celebri, nato in Ghana nel 1944 e residente in Nigeria dal 1975 dove è docente universitario alla Facoltà di Belle Arti e Arti Applicate. Il suo contributo al rilancio dell’arte del suo continente nel panorama internazionale è stato uno dei motivi dell’assegnazione di questo prestigioso premio, insieme con la ricerca di nuove forme artistiche legate alla cultura africana e a materiali locali. Molti ricorderanno il suo monumentale arazzo presentato alla Biennale di Venezia del 2007, realizzato con materiali di scarto e tecniche ispirate alla tradizione.

Il curatore della 56. Esposizione, Okwui Enwezor,  ha spiagato così la scelta “Il premio per il quale lo propongo rappresenta un riconoscimento prestigioso per un artista che ha enormemente contribuito all’affermazione degli artisti contemporanei africani sulla scena globale. È anche un degno riconoscimento all’originalità della visione artistica di Anatsui, alla sua costante dedizione all’innovazione formale e al contributo che egli dà, con il suo lavoro, all’affermazione del ruolo delle tradizioni culturali e artistiche dell’Africa nell’arte contemporanea internazionale. Il Leone d’Oro alla carriera riconosce non soltanto i suoi più recenti successi internazionali, ma anche l’influenza artistica che ha esercitato su due generazioni di artisti nell’Africa occidentale. È anche un omaggio al suo costante e fondamentale apporto come artista, mentore e docente da oltre quaranta-cinque anni.”

Susanne Ghez riceverà il Leone d’oro speciale per l’attività a favore delle arti. Direttore esecutivo e capo curatore dal 1974 al 2013 della Renaissance Society di Chicago, tra le più antiche e ambiziose istituzioni americane per l’arte contemporanea, Ghez ha curato più di 160 mostre, contribuendo al successo di artisti come Louise Bourgeois, Jeff Wall e Peter Fischli. Dal 1999 al 2002 è stata co-curatore di Documenta11 e oggi è membro affiliato del dipartimento di Arti Visive dell’Università di Chicago.

Infine, nei giorni scorsi sono stati annunciati i nomi della giuria internazionale che assegnerà gli altri premi: il curatore  Naomi Beckwith; Sabine Breitwieser, direttrice del Museum of Modern Art di Salisburgo; Mario Codognato, curatore capo di 21er Haus; il critico Ranjit Hoskote e Yongwoo Lee, a lungo presidente della Gwangju Biennale Foundation.



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