Arti Visive

All’ex Caserma Santa Marta di Verona il Premio all’Architettura 2015

Gabriella Bologna

Un nuovo Polo universitario nel cuore il Verona, realizzato grazie al recupero del panificio dell’ex caserma Santa Marta, è il vincitore della Medaglia d’Oro all’Architettura 2015, assegnata l’11 dicembre il Presidente della Triennale di Milano, Claudio De Albertis.

L’autore del restauro, che adegua la suggestiva struttura preesistente alla funzionalità di una moderna struttura universitaria è l’architetto Massimo Carmassi con ISP e IUAV Studi e Progetti. L’intervento ha previsto il recupero del silos di ponente e del panificio della caserma, un manufatto storico risalente all’Ottocento, che fa parte del considerevole numero di edifici realizzati a Verona dall’esercito austro-ungarico prima dell’Unità d’Italia. Un patrimonio di indubbio valore storico e artistico, poco noto al di fuori del contesto locale e purtroppo poco riqualificato e valorizzato quando non del tutto abbandonato.

Il premio conferito ogni tre anni e ormai giunto alla sua quinta edizione, nasce dalla collaborazione tra la Triennale, il Ministero dei Beni culturali e Made Expo. La Giuria ha motivato l’assegnazione con un apprezzamento sull’intervento che recupera le preesistenze architettoniche e al tempo stesso “si pone il compito di chiarire gli spazi originari tramite interventi che ne evidenzino la natura e li sviluppa in modo convincente mettendo in atto l’unica vera forma di salvaguardia di una struttura del passato, quella di evitarne museificazione o degrado permettendone una continuità di vita coerente con la sua natura ma anche adeguata ai nuovi usi.”

A seguito del prestigioso premio Carmassi ha tenuto una Lectio Magistralis alla Triennale di Milano, dove la mostra dei progetti finalisti e vincitori sarà visitabile fino al 7 febbraio 2016. L’architetto si è dichiarato contento di aver vinto con un progetto di restauro, opera fondamentale di riqualificazione del territorio italiano, così ricco di architetture del passato che andrebbero recuperate: «nel nostro Paese, con tanti edifici in disuso che aspettano solo di rinascere e potendo contare su una committenza illuminata, si potrebbero aprire ottime prospettive per il restauro e il riuso» ha spiegato.

Come ha sottolineato la giuria, la carriera di Carmassi è costellata di interventi che hanno riportato alla vita architetture storiche: i restauri del Foro di Senigallia nel 1998, del Palazzo Ducale a Guastalla nel 2001 e il complesso di San Michele in Borgo a Pisa che lo ha visto impegnato per un lungo arco di tempo dal 1986 al 2002, senza dimenticare la ristrutturazione dell’area del Lingottino a Torino, a quella del porto fluviale a Roma e la ricostruzione della Markt Galerie di Lipsia.

In occasione della premiazione sono state assegnate anche le Medaglie d’Oro alla Carriera a Mario Bellini, Luigi Caccia Dominioni, Franco Purini e Francesco Venezia, mentre il premio speciale all’opera prima è andato a B22 per l’Housing sociale Cascina Merlata Edificio 11 a Milano. Nelle precedenti edizioni il premio era andato a Umberto Riva e Pier Paolo Ricatti (2003), Renzo Piano Building Workshop (2006), Massimiliano & Doriana Fuksas (2009) e Vincenzo Latina (2012). La nuova attenzione della giuria per progetti di restauro è una buona notizia, ed è di questo che il territorio italiano ha bisogno oggi.



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