The Irrepressibles @ Piper – 4/04/2013
Un principe in-canta Roma
E’ una serata densa di attesa e curiosità al Piper di Roma. Gli Irrepressibles, capitanati da Jamie McDermott, sbarcano nella capitale col loro pop sinfonico per presentare il secondo Album “Nude”, uscito nel Febbraio 2013. L’ensemble orchestrale, in forma ridotta per rispettare le esigenze di una performance in un club, dona al pubblico uno spettacolo intimo e d’atmosfera, dove regna incontrastata la voce di McDermott, che suona anche il pianoforte e la chitarra. A sorreggerlo, un quartetto d’archi tutto al femminile che apre con “Time Passing”, traccia strumentale di “Nude”. Un riscaldamento, prima di proporre brani da quest’ultimo lavoro, senza tralasciare una perla del primo Album “Mirror Mirror” come “I’ll Maybe Let you”, dall’andamento quasi dodecafonico, e “In This Shirt”, pezzo tratto dalla colonna sonora di “From The Circus To The Sea”; di un’emotività profonda, capace di trasportarci in una dimensione ulteriore, questo brano è stato tra l’altro remixato con successo dai norvegesi Röyksopp. Quello che colpisce maggiormente durante la serata è la capacità degli Irrepressibles di miscelare suggestioni barocche, classiche, appartenenti agli anni Ottanta, sviluppandole in episodi compositivi che rivelano un’approccio mai banale, dando vita in alcuni momenti a forme di teatro-canzone. Non si può non apprezzare l’intensità della scrittura di McDermott, soave e dolorosa, persuasiva e reiterata, come se il cantate stesse cercando una forma verità più alta. Partecipare a questo live, impone un impegno maggiore rispetto a quello richiesto di solito dagli altri concerti. Se Jamie McDermott è costretto più volte ad invitare al silenzio, è perché non tutti sono abituati a seguire concerti che toccano l’anima con veemenza. Coloro che invece si sentono partecipi fino in fondo, si abbandonano totalmente alla forza emanata da McDermott. E’ il caso di “Two Men in Love”, racconto autobiografico in forma di falsetto che ricorda il miglior Antony o Patrick Watson. La storia di due uomini che si amano, intima e dolorosa confessione, è narrata senza la presunzione di voler diventare un’icona. Dietro al pianoforte, sul Led Wall, appare il video ufficiale del pezzo, che ha rischiato più volte di esser censurato. Nell’intimità delle note McDermott ci fa un altro regalo, un inedito “From nowhere” che ci culla con brividi di commozione.
Open Act: Marco Guazzone & Stag
Ad aprire il concerto degli Irrepressibles, Marco Guazzone i suoi “cervi”. Questa formazione può essere considerata a pieno diritto un’importantissima realtà della musica italiana. La musica cinematica di Marco Guazzone si sposa alla perfezione con la piccola orchestra degli Stag. Sul palco si divertono, e fanno divertire riproponendo in chiave elettronica brani tratti da “L’Atlante dei Pensieri”. Perfetti sia in italiano che in inglese. Ci regalano una bellissima cover di “Se perdo te” di Patty Pravo. Meriterebbero ancor più successo.