Arti Visive

2015. Un anno di arte ritrovata

Gabriella Bologna

Rinnoviamo anche nel 2015 l’appuntamento con l’arte ritrovata, scoperta e recuperata nel corso dell’anno.
 
Come negli anni passati sono oggetti d’arte antica e reperti archeologici a dare la misura della complessità della situazione italiana in cui gli scavi clandestini sono purtroppo ancora diffusi e sfuggono spesso al controllo delle forze dell’ordine. Le numerose mostre organizzate anche quest’anno con le opere sequestrate dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale lo dimostrano.
 
 
Si inizia a gennaio con il più grande recupero di beni artistici, per quantità e qualità, nella storia del Comando dei carabinieri: 5.361 reperti archeologici per un valore stimato di 50 milioni di euro. Gli oggetti, tra cui molte rarità (anfore, crateri, statue votive, affreschi e corazze in bronzo), recuperati dopo anni di indagini in Svizzera e in altri paesi esteri e restituiti definitivamente all’Italia, sono stati presentati al Museo Nazionale romano alle Terme di Diocleziano.
 
 
A febbraio, dopo due anni di indagini, veniva individuato nel caveau di una banca svizzera un dipinto olio su tela, raffigurante il ritratto di Isabella d’Este, attribuito a Leonardo da Vinci. Guardia di Finanza e Arma dei Carabinieri hanno effettuato il sequestro dell’opera (la cui paternità tuttavia non è confermata) che stava per essere venduta per 120 milioni di euro.
 
 
A maggio il  nucleo Tutela Patrimonio Culturale ha recuperato negli Stati Uniti tre affreschi del I secolo a.C. (una giovane donna con amorino sulla spalla, una figura maschile e una figura femminile con oinochoe) rubati nel 1957 dall’ufficio scavi della Soprintendenza di Pompei. Le opere, appartenute a un collezionista americano deceduto stavano per essere messe all’asta.
 
 
A settembre un maxi sequestro in Emilia Romagna ha portato alla luce una refurtiva per circa 20 milioni di euro che include anche  oggetti archeologici e opere d’arte di cui si sta verificando l’autenticità (si parla di Picasso, Burri e Basquiat).
 
 
Infine a novembre  è stato presentato al Museo Storico dell’Arma di Roma un ciclo inedito di importanti frammenti di affreschi figurati di una tomba sannitico campana del IV-III secolo a.C., frutto di scavi clandestini in una delle centinaia di tombe nell’area di Paestum. Nel mese di giugno un’altra mostra aveva svelato numerosi altri oggetti d’arte antica recuperati dai Carabinieri.
 

Per tante opere ritrovate purtroppo ce ne sono moltissime ancora perdute. Ultimo, e clamoroso, il furto avvenuto meno di un mese fa, di 17 opere d’arte dal Museo di Castelvecchio di Verona. Le indagini sono ancora in corso.



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