Arti Visive

Dagli street artist alle archistar. Il Tacheles: metamorfosi di un’icona culturale

Gabriella Bologna

Ne avevamo parlato tre anni fa, quando il Tacheles, art squat e centro culturale indipendente più famoso della Berlino post 1989, veniva sgomberato dopo un lungo braccio di ferro con l’amministrazione locale. Il complesso che per oltre vent’anni ha rappresentato uno dei luoghi artisticamente più vivaci della città, sede di mostre, concerti, atelier di giovani artisti e simbolo di una cultura underground che lo rendeva anche apprezzata meta turistica, è ora proprietà di un grande gruppo che progetta un futuro diverso.

E per disegnarlo ha pensato a due architetti che non passano certo inosservati: Herzog e De Meuron, celebre studio svizzero che ha firmato la riqualificazione della storica centrale elettrica sulle rive del Tamigi, trasformandola nella Tate Modern. 

Gli oltre 25.000 mq. dell’edificio nel cuore del quartiere Mitte dovrebbero essere adibiti a distretto culturale (ma di tutt’altra natura rispetto al passato), uffici e appartamenti. Proprio quello che gli ex occupanti avevano temuto: una radicale revisione del ruolo sociale di questo spazio. 

Oggi il Tacheles sta per entrare nella sua terza vita (era stato costruito nel 1908 come grande magazzino) e non sa ancora cosa l’aspetta. Per il momento gli architetti di Basilea hanno confermato la loro partecipazione al progetto ma non hanno divulgato i dettagli.

Il dibattito sul futuro è ancora aperto. 



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