Plagio d’artista. Jeff Koons tra una mostra al Pompidou e (forse) una causa in tribunale
Mentre la grande mostra di Jeff Koons al Centre Pompidou di Parigi si prepara a un record di visitatori, il pubblicitario francese Frank Davidovici lo accusa di plagiarismo.
È Jeff Koons: uno dei più ricchi, influenti e discussi artisti viventi, con opere vendute a cifre da capogiro e mostre personali in tutto il mondo. Uno straordinario manager di se stesso, capace di chiudere accordi milionari con catene d’abbigliamento e di far parlare di sé a ogni occasione.
Non stupisce quindi che a pochi giorni dall’apertura della sua mostra a Parigi sia già scoppiato lo scandalo. Una delle sculture presentate, una delle tre versioni di Fait d’Hiver del 1988, oggi di proprietà della Fondazione Prada, è stata accusata dal francese Frank Davidovici di essere un plagio di una sua campagna pubblicitaria del 1985 per un noto marchio di abbigliamento francese. Il titolo? Fait d’Hiver anche quello.
Se fosse una bufala, faremmo i complimenti a Koons per l’ennesimo colpo di genio finalizzato ad attirare l’attenzione, ma la notizia pubblicata dall’AFP e Le Figaro due giorni fa, e ripresa dalla stampa mondiale, non è stata ancora smentita e sembra che un ufficiale giudiziario sia stato al Beaubourg per fotografare l’opera. Il passato di Koons vanta altre tre cause per plagiarismo (due delle quali perse), da cui l’artista si era difeso appellandosi al “fair use by parody”.
A guardare le due immagini di Fait d’Hiver la somiglianza è lampante. Una modella distesa sulla neve (nella variazione dell’artista americano Ilona Staller alias Cicciolina, che qualche anno dopo diventerà sua moglie) e un maialino che le si avvicina. Certo, Koons ci ha messo del suo, d’altra parte stiamo parlando di una fotografia in bianco e nero e di una scultura, ma questo potrebbe non bastare se Davidovici dovesse trascinarlo in tribunale.
Intanto Koons si gode il successo della mostra parigina, in fondo l’importante è che se ne parli.