Arti Visive

Apre a Firenze il Museo Novecento

Valentina Nencini

Il neonato Museo Novecento offre al visitatore un percorso emozionante ed inedito attraverso l’arte toscana del secolo scorso valorizzando anche un complesso architettonico rinascimentale di limpida bellezza.

Il neonato Museo Novecento si inserisce nel polo museale fiorentino colmando una lacuna che si faceva sentire da tempo e che, in qualche modo, è indice di uno sguardo che ha sempre mostrato di prediligere l’illustre passato della città, relegando ai margini gli sviluppi artistici successivi e più recenti. Ultimamente alcune scelte espositive e la nascita di questo nuovo museo, che completa idealmente un percorso che dagli Uffizi, passando per la Galleria Palatina, arrivava fino alla Galleria di Arte Moderna, fanno ritenere che ci sia una nuova attenzione all’arte contemporanea e che tale attenzione stia diventando centrale anche per le istituzioni della città.

 Sfruttando la splendida sede rinascimentale dell’antico Spedale di San Paolo si è riusciti nell’intento di creare un percorso museale di notevole impatto visivo senza alterare la percezione della linearità e della nitidezza della struttura realizzata da Michelozzo. Il materiale espositivo è stato disposto in ordine cronologico inverso, partendo dalle opere più recenti fino ad arrivare alle più antiche, permettendo anche di sperimentare uno sguardo nuovo sui diversi percorsi artistici e suscitando riflessioni e curiosità che possono diventare stimoli per nuovi approfondimenti.

Tuttavia, nonostante il nome induca ad aspettarsi uno spaccato artistico del secolo scorso generale o limitato all’arte italiana, in effetti ci troviamo di fronte a qualcosa di molto più specifico e di nicchia. Il presupposto del museo, infatti, è quello di descrivere il panorama artistico toscano del Ventesimo secolo, con particolare attenzione a quello fiorentino.

 Una selezione parziale dunque ma ben progettata, che permette al visitatore di guardare in modo diverso a manifestazioni profondamente legate al capoluogo toscano come il Maggio Musicale o le settimane della Moda di Pitti Immagine. Inoltre ha anche il grande merito di fornire, finalmente, una nuova e più consona sede espositiva a opere preziose provenienti da collezioni private poi donate alla città, quali quelle eccellenti della collezione Alberto della Ragione. Altra scelta vincente è quella di esporre alcune opere a rotazione, soprattutto per quanto riguarda le collezioni più corpose. Questo fa sì che il museo si connoti come percorso espositivo dinamico, mai uguale a se stesso ma sempre in trasformazione, spingendo il visitatore non occasionale a tornare più volte e trovare sempre qualcosa di nuovo da vedere e offrendogli sempre nuovi stimoli visivi e spunti di riflessione.

 Il Museo Novecento testimonia che, anche quando scommette sul contemporaneo, l’arte a Firenze vince sempre. Speriamo che questo contribuisca a dare nuovo stimolo e sviluppo a scelte istituzionali che operino in questa direzione.



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