Cinema

In Sala. The Big Wedding

Marina Niceforo

Un cast stellare per un ritratto allargato del matrimonio nella nuova commedia di Justin Zackman, a metà tra satira e romanticismo.

Remake del film franco-svizzero del 2006 Mon frère se marie di Jean-Stéphane Bron, The Big Wedding, nelle sale ora, desta sicuramente la curiosità degli spettatori per il cast stellare di attori protagonisti e per un tema, quello del matrimonio, che è quasi sempre vincente per una commedia. Quasi sempre, appunto, ma non in questo caso, in cui tali aspettative non  sono purtroppo mantenute.

Don (Robert De Niro) ed Ellie (Diane Keaton) Griffin sono separati da vent’anni, i loro due figli Lyla (Katherine Heigl)  e Jared (Topher Grace) e il figlio adottivo Alejandro (Ben Barnes) sono praticamente cresciuti con la compagna di Don, Bebe (Susan Sarandon), migliore amica di Ellie. Ora che Alejandro sta per sposare Melissa (Amanda Seyfried), la madre biologica di lui, cattolica e colombiana, è in arrivo a casa Griffin per l’evento: impossibile pensare di presentarsi alla donna come famiglia allargata e disfunzionale.

Malgrado non tutti siano d’accordo, si finisce per fingere che i genitori siano ancora sposati, e che Bebe sia la responsabile del catering del matrimonio; ma la messa in scena non può andare avanti a lungo, quando le questioni familiari – il litigio tra Don e Bebe, i problemi coniugali di Lyla, l’avvicinamento tra Jared e la sorella biologica di Alejandro, Nuria – richiamano tutti all’attenzione.

Justin Zackhman (Non è mai troppo tardi), regista e sceneggiatore, vorrebbe intendere The Big Wedding come grande quadro familiare, come pastiche romantico-comico e come satira della società borghese e delle convenzioni religiose (come dimostra il personaggio di padre Monaghan, recidivo alcolista interpretato da un castigato Robin Williams); se l’istituzione del matrimonio in tutte le sue sfaccettature – quello finito, quello negato, quello in crisi – è continuamente in discussione durante tutto il film, l’intento di Zackman non può dirsi riuscito proprio per la necessità di trattare questo argomento con modalità e toni diversi ad ogni “pagina”.

E allora le scene che dovrebbero essere ironiche si riempiono di stereotipi e luoghi comuni da smentire in un secondo momento, o di una drammaticità (ad esempio con la vicenda personale di Lyla e del suo rapporto con il padre) che non trova adeguato sviluppo o posto nella storia. Peggiori ancora quelle della incontrollata e bizzarra sensualità matura di Don, Ellie e Bebe, che servono al massimo a giustificare la coerenza e il desiderio di fuggire dei poveri sposini Al e Missy, forse gli unici personaggi che si salvano dalla baraonda generale proprio in virtù del loro forte amore.

Il grande quadro del matrimonio si chiude con l’inevitabile lieto fine, per quanto lo spettatore all’uscita dalla sala non potrà dirsi “felice e contento”.


Dettagli

  • Titolo originale: Id.
  • Regia: Justin Zackham
  • Fotografia: Jonathan Brown
  • Musiche: Nathan Barr
  • Cast: Amanda Seyfried, Robert De Niro, Katherine Heigl, Robin Williams, Topher Grace, Susan Sarandon, Diane Keaton, Ben Barnes, Christine Ebersole
  • Sceneggiatura: Justin Zackham

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