Arti Performative

Virgilio Sieni e Mimmo Cuticchio: la “Nudità” della parola nel gesto

Roberta Leo

Nudità è l’incontro tra due corpi, due menti, due artisti. Il coreografo Virgilio Sieni e il cantastorie e attore siciliano Mimmo Cuticchio continuano la loro ricerca sul corpo e sul movimento. Confrontando le loro arti sul palcoscenico del Teatro India per l’edizione 2018 del Romaeuropa Festival, decidono di andare oltre il quotidiano e l’abitudine, oltre i risultati già raggiunti nel corso della loro esperienza professionale. Lo fanno attraverso l’antica arte dell’Opera dei Pupi, e due corpi: quello in carne e ossa di Virgilio Sieni e quello di legno e metallo della marionetta che si anima attraverso i fili mossi dalle sapienti mani di Mimmo Cuticchio.

Il Pupo smentisce la sua apparente rigidità mostrando la propria mobilità articolare. Coaudiuvato dal suo Maestro, agevola e suggerisce a sua volta i movimenti dell’uomo e viceversa. Il movimento colma quei vuoti articolari, punti di snodo del corpo che permettono di superarne la staticità; gli spazi vengono esplorati e in essi vi si stabiliscono dei gesti, il cui impulso si dirama lungo gli arti come una goccia d’olio che scivola e si muove in un contenitore infinito, dalla forma imprecisa e in perpetuo cambiamento. Spariscono gli scatti e i movimenti bruschi a vantaggio di una perfetta fluidità e sinuosità. L’uomo e il burattino scivolano per terra, si rialzano e si sorreggono a vicenda, l’uno asseconda l’altro nelle cadute e nei contrappesi. Minimo comune denominatore, perfetto punto “articolare” e luogo d’incontro fra i due artisti è il concetto di “risonanza”, ovvero, quel principio che «indica il non subire la gravità – spiegano i due artisti nell’intervista a cura di Chiara Pirri che accompagna il foglio di sala dello spettacolo – e quindi non entrare in una dimensione di depressione del corpo. La risonanza non è soltanto la ricerca di strategie per risollevarsi, ma soprattutto il dialogo costante con la gravità attraverso il sistema articolare». Si tratta di un obiettivo che può essere raggiunto solo con la pratica, la sperimentazione e l’ascolto del corpo. I corpi devono potersi ascoltare e sapersi comprendere tra loro, perché ogni corpo può parlare.

Così le tradizioni si incrociano con la contemporaneità, fino a fondersi con essa. Dagli albori della modern dance in poi, la riflessione teorica sulla danza ha cercato di ribadire la capacità di comunicazione propria di ogni corpo, un corpo portavoce della cultura e della morale, umana e perfino della politica. Con Nudità questa democrazia viene estesa a un ambito apparentemente non umano, della finzione e della fantasia: quello dei Pupi, le marionette che hanno bisogno di essere manovrate necessariamente da qualcuno per muoversi. Sieni e Cuticchio dimostrano insieme che può accadere anche il contrario, e cioè che sia l’ingegnoso, il meccanico a elevarsi alla capacità dell’uomo fatto di carne, sangue, emozioni, per  poter esprimerle ancora. Si arriva a uno sdoppiamento dei ruoli. Il Pupo abbandona la sua nudità, per indossare il mantello e le armi tradizionali. L’uomo vestito si denuda, in senso metaforico: si azzera per arricchirsi, finalmente, di una nuova complessità, quella della parola nel gesto.



Una selezione delle notizie, delle recensioni, degli eventi da scenecontemporanee, direttamente sulla tua email. Iscriviti alla newsletter.

Autorizzo il trattamento dei dati personali Iscriviti