Cinema

ViaEmiliaDocFest2013. Uvafragola

Marina Niceforo

Bernardo Migliaccio Spina in concorso al ViaEmiliaDocFest porta la delicatezza della sua macchina da presa tra la vita fragile di quattro ragazzi affetti da una rara malattia genetica.

Nell’anno in cui un documentario italiano vince al Festival di Venezia, questa nuova edizione del ViaEmiliaDocFest assume un valore ancora più importante per tutta la produzione documentaristica italiana, che troppo spesso gode di scarsa visibilità. Eppure proprio qui non è difficile trovare qualità, originalità, novità che spesso mancano ai film tradizionali: Uvafragola, uno dei 20 documentari in concorso quest’anno al ViaEmiliaDocFest, ne è un esempio.

Michele, Maria, Angela e Alessandra sono quattro ragazzi affetti da una rara malattia genetica che rende la loro pelle fragile come le ali di una farfalla: per questo sono chiamati anche “bambini farfalla”. La metafora che il regista Bernardo Migliaccio Spina sceglie per raccontare la storia di questi ragazzi è invece quella dell’uva fragola: uno scrigno delicato che contiene un frutto dolce, non diverso da tanti altri.

Anche Maria e suo fratello Michele, Angela e la veneta Alessandra sono persone particolari sì, ma tutto sommato uguali a chiunque altro: Maria ama leggere, ad Angela non piace il pesce, Alessandra studia per diventare segretaria. Michele – che insieme a Maria e ai loro genitori affronta un viaggio dalla Calabria alla Sicilia per subire un’operazione – è il filo di collegamento con la festa di San Sebastiano martire, che si celebra ogni anno nel loro paese. Il rumore dei tamburi suonati durante la festa si alterna al silenzio e alla quiete dell’ospedale dove Maria e Michele aspettano di essere operati. Durante il rito religioso ogni cittadino purifica la propria anima bruciando un ramo di una grande quercia abbattuta per l’occasione, mentre i due fratelli farfalla lentamente riprendono il controllo dei loro corpi, eternamente feriti.

La telecamera riprende dagli angoli più scomodi, spesso con visuale parziale sulla scena, per sottolineare il disagio e le difficoltà dei protagonisti; le prospettive si aprono leggermente con la visita di Michele a Venezia, con tanto di giro in gondola. Per Alessandra (che guida Michele nel giro turistico della città) l’assistenza medica offerta in Veneto è costante e regolare, “per ora”, dice; per Michele invece, i servizi sono erogati “a singhiozzo”.

Diplomato all’Accademia d’Arte Drammatica della Calabria, il regista documenta senza far rumore, senza urlare, facendosi portatore di una modalità narrativa del tutto coerente con quell’obiettivo, annunciato dal titolo, di comunicare dolcezza, delicatamente. 


Dettagli

  • Titolo originale: Id.
  • Regia: Bernardo Migliaccio Spina
  • Fotografia: Bernardo Migliaccio Spina
  • Musiche: /
  • Cast: Michele Cirillo, Mario Cirillo, Angela Falco
  • Sceneggiatura: Bernardo Migliaccio Spina

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