Cinema

ViaEmiliaDocFest2013. Ora di chiusura

Vincenzo De Divitiis

Lo stabilimento Fiat di Termini Imerese chiude e 2200 lavoratori si trovano senza un lavoro e col terrore di una vita impossibile da gestire senza un’occupazione.

Il 24 Novembre del 2011 la Fiat decreta la chiusura dello stabilimento di Termini Imerese, attivo da più di 40 anni, e il licenziamento di 2200 operai mandando in crisi migliaia di famiglie. La Regione Sicilia e il Ministero Dello Sviluppo Economico cercano di porre rimedio con un piano per il rilancio industriale al quale l’unica azienda  a rispondere è la DR Motor, una piccola impresa automobilistica molisana. Nonostante ciò la situazione rimane difficile con soli 1800 operai pronti ad essere riassunti e il resto costretti a vivere con la spada di Damocle del licenziamento. Una vicenda analizzata in maniera lucida e onesta nel nuovo documentario di Fabrizio Riggio, Ora di chiusura, che conduce lo spettatore nel vivo di quei mesi attraverso il racconto di due protagonisti diretti, Salvo, già da due anni in cassa integrazione, e Tommaso, un ragazzo che dopo tanti lavori saltuari era stato assunto con un contratto a tempo indeterminato.

Le piaghe della disoccupazione e della chiusura della fabbriche negli ultimi anni hanno trovato sempre più spazio nei programmi e nei talk show televisivi venendo trattati il più delle volte con stucchevole populismo e demagogia. Un rischio nel quale Riggio si guarda bene dal non cadere con una narrazione che rifugge da qualsiasi forma di sentimentalismo. I due protagonisti, infatti, parlano con grande dignità e realismo non solo delle proprie difficoltà nel portare avanti la famiglia senza voler a tutti costi suscitare compassione in chi guarda, ma anche delle responsabilità di una classe politica non in grado di difendere i loro diritti. Critiche mosse non per partito preso o tramite luoghi comuni ma con una cognizione dei fatti evidenziata da una ricostruzione dettagliata degli eventi di quei mesi. Quest’ultima funge da spunto per alcune riflessioni molto critiche da parte degli intervistati sui movimenti di protesta,seguite alla chiusura dello stabilimento, ostacolati da nette ed insanabili spaccature tra le vecchie e le nuove generazioni di lavoratori in tema di pre-pensionamento.  

Non mancano, tuttavia, alcune scelte poco convincenti come l’inserimento di dialoghi tra i protagonisti un po’ forzati, ma, soprattutto, di riferimenti alle difficoltà di una terra da sempre attardata dal punto di vista economico-indutriale e alla mafia. Argomenti, che per quanto pertinenti visto il legame stretto tra malavita e disoccupazione (rimarcato con rammarico da un abitante di Termini Imerese), avrebbero meritato un approfondimento ben più esaustivo e non semplici riflessioni da parte dei personaggi intervistati.


Dettagli

  • Titolo originale: Id.
  • Regia: Fabrizio Riggio
  • Fotografia: Fabrizio Riggio, Marta Roversi
  • Musiche: /
  • Cast: Vincenzo Polizzi, Michele Russo, Tommaso La Bua, Calogero Ciresi, Salvo Pirrone Roberto Mastrosimone
  • Sceneggiatura: Fabrizio Riggio, Marta Roversi

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