ViaEmiliaDocFest2013. La guerra dei mariti
Il lontano ventennio fascista e la guerra che portò via i mariti sono lo sfondo di incontri amorosi esposti in materiale d’archivio e non solo da Paola Manno al Via Emilia Doc Fest.
Pochi minuti per raccontare una storia nella Storia: si presenta così, al Via Emilia Doc Festival, l’ultimo lavoro della regista italiana nata in Belgio Paola Manno. La Guerra dei Mariti – questo il titolo dell’opera – già si fregia della vittoria del contest creativo La storia secondo me, promosso dall’Istituto Luce Cinecittà con la collaborazione di Telecom Italia attraverso la multipiattaforma Cubovision ed ora è visionabile sul sito del festival del documentario on line.
Un incontro amoroso ai tempi del fascismo in una piccola comunità delle Tremiti. Una giovane donna, Carmela, attende i soldati con lo scopo di potersi ammogliare. Ma le vicende filmiche portano alla luce anche una vicenda più dolorosa: quella di un sarto omosessuale, Peppiniella, confinato in isolamento e punizione con altri gay, che incontra il vero amore. Un breve documentario-inchiesta che restituisce allo sguardo dello spettatore moderno un frammento storico immerso nella morale di quei tempi andati.
Durante quel ventennio di politica feroce, di azioni discriminatorie, di disprezzo per ogni tipo di minoranze, Paola Manno immerge il suo racconto documentaristico e paradossale. Si, paradossale, perché racconta anche l’amore, il dramma di coloro che per la comunità degli omologati erano “diversi”, descrive quelle piccole donne che dovevano cercare marito tra i forestieri. E la regista lo fa con uno stile fresco, partendo dal vastissimo materiale dell’archivio Luce. Costruisce la propria visione su un momento storico particolare da filmati già esistenti, inserendo interviste e voce off. Gli occhi di un’anziana dicono molto più delle parole: nel ’39 una giovane donna non poteva scegliere chi amare all’interno della propria comunità. Tutti imparentati, in un modo o nell’altro, in un legame che non poteva prevedere che nascesse l’amore. Bisognava attendere lo straniero. Ma come vero dramma si pone quello degli omosessuali, considerati malati, depravati, una piaga per quell’Italia di Mussolini, per quel Paese che pretendeva l’ordine. Eppure, in quel mondo capovolto, in quella “guerra tra mariti”, loro, gli isolati, quelli umiliati per la sola colpa di amare un altro uomo, avevano ironicamente più possibilità di incontrarsi. In esilio e in punizione, contro la logica terribile della discriminazione, c’era ancora la possibilità di scrivere la parola “amore”; perché nella sofferenza e nel dolore sono gli stessi uomini a conservare quel barlume di speranza che consentirà il riscatto generazionale.
Dettagli
- Titolo originale: Id.
- Regia: Paola Manno
- Fotografia: Riccardo Contaldo
- Musiche: /
- Cast: Carmela Di Palma, Fabrizio Saccomanno
- Sceneggiatura: Paola Manno