Cinema

ViaEmilia2015. Gente dei bagni

Vincenzo De Divitiis

All’interno degli ultimi bagni pubblici di Torino le documentariste Stefania Bona e Francesca Scalisi raccontano uno spaccato della società incastrato nel tempo.

 

Per tutti coloro di un’età abbondantemente sotto i quaranta e cresciuti in contesti che non siano le grandi città, il concetto di bagni pubblici può suonare come sconosciuto e alquanto distante nel tempo. Questo avranno pensato Stafania Bona e Francesca Scalisi che nel loro nuovo lavoro dal titolo Gente dei bagni, presentato in concorso al festival del documentario online Viaemili@docfest 2015, intendono offrire un ritratto di tale luogo attraverso l’ambientazione dei bagni pubblici di Torino, una delle ultime strutture in Italia a fornire questo tipo di servizio. Un lavoro di informazione che si trasforma in occasione propizia per raccontare le diverse storie delle persone che li popolano e che si mettono a nudo, in tutti i sensi, offrendo così spaccati di culture ed epoche diverse.

Le due registe mostrano fin da subito di trarre giovamento del loro background accademico in Belle Arti conferendo al film una veste nel complesso accattivante e concependo gli spazi interni come un piccolo teatro nel quale i diversi personaggi si alternano per esprimere il proprio disagio e le difficoltà di una vita che li costringe a rimanere ai margini di una società. La struttura, infatti, appare avulsa dalla realtà circostante e a rafforzare questo concetto ci pensa una simbolica inquadratura dell’insegna al neon rossa con scritto “bagni” che ricorda quella dei motel sperduti nel deserto tipici dei film americani. Anche le orecchiabili musiche concorrono a quest’idea di messinscena e sembrano scandire le entrate e le uscite dei protagonisti. Non mancano, infine, alcuni virtuosismi degni di nota come le iniziali riprese dall’alto dei bagni un montaggio piuttosto serrato e concitato in alcuni punti.

I difetti del lavoro di Bona e Scalisi, tuttavia, emergono in tutta la loro evidenza nel momento in cui l’impostazione teatrale viene sostituita da una rappresentazione di immagini di vita quotidiana. In tali punti la regia assume un aspetto più balbettante e insicuro e la visione diviene in maniera palese più stancante e noiosa per via di ridondanti conversazioni inutili ai fini narrativi. Gente dei bagni, in conclusione, è un documentario dagli spunti interessanti sviluppati a dovere solo in parte e di certo non si candida come un’opera memorabile e da tramandare ai posteri.


Dettagli

  • Titolo originale: Gente dei bagni
  • Regia: Stefania Bona, Francesca Scalisi
  • Fotografia: Stefania Bona
  • Musiche: Matteo Castellano
  • Cast: /
  • Sceneggiatura: Stefania Bona, Francesca Scalisi

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