Cinema

ViaEmilia2012: Densamente spopolata è la felicità

Marta Lecca

Dal Via Emilia Doc Fest arriva il nuoco documentario di Francesco Dongiovanni, dal titolo Densamente Spopolata è la felicità

Un totale a macchina fissa, di due minuti abbondanti, su un gregge di pecore apre il documentario di Francesco Dongiovanni.

Progressivamente l’occhio del regista si avvicina al protagonista del film, un anziano pastore osservato dapprima in campo medio, poi a stringere sul primo piano, e infine sui dettagli delle mani rugose e delle scarpe pesanti. I piani sul vecchio sono montati alternati a quelli dedicati alle pecore, forse a evocare la simbiosi fra l’uomo-pastore e le sue bestie.

La ricerca di vicinanza però termina qui. Girato sull’altopiano della Murgia, il lavoro di Dongiovanni presenta i tratti del tradizionale documentario antropologico di osservazione, in cui non si stabilisce una relazione fatta di prossimità fra il soggetto che guarda e l’oggetto ripreso. Prevale al contrario la sensazione di distanza, data dall’abbondare di campi lunghi e lunghissimi, che rendono il paesaggio naturale protagonista quasi assoluto del film, rivelando tendenze oggettivanti e vagamente estetizzanti.

È vero, il pastore conduce una vita di silenzio e solitudine. Ma nel documentario è assente ogni forma di dialogo e di conversazione, non solo fra il pastore e altri soggetti, ma anche fra il pastore e l’autore. Questi sono strumenti chiave attraverso i quali si costruisce la relazione intersoggettiva, elemento cardine nel cinema documentario per poter comunicare con lo spettatore. La componente umana è quindi tralasciata, rendendo difficile la costruzione di un ponte di comunicazione fra i tre soggetti (autore, soggetti ripresi, spettatore) coinvolti nell’esperienza filmica. Rimane così celato il mondo interiore del personaggio al centro del film, non si stabilisce alcuna empatia, se non a un livello puramente concettuale e astratto, posso cioè solo immaginare il significato che il pastore dà alla sua vita, quale sia i suo rapporto con ciò che lo circonda e se sia davvero felice, come il titolo del documentario, Densamente spopolata è la felicità (preso da Bolormaa, canzone dei CSI), pare suggerire.

Nulla di più lontano dal cinema di partecipazione, teorizzato e praticato da Malcom McDougall, per esempio, che ha realizzato uno dei migliori documentari sul mondo agropastorale, girato in Sardegna, Tempus de baristas. Il regista australiano, pur con le difficoltà poste dalla barriera linguistica, riesce ad andare al di là della semplice osservazione, ricerca e trova il contatto, permette che emerga l’incontro fra due culture diverse e si realizzi una forma di conoscenza che vada oltre la superficie estetica dei bei paesaggi, in cui le figure umane non hanno maggiore spessore di un albero o di una pecora. 


Dettagli

  • Titolo originale: Id.
  • Regia: Francesco Dongiovanni
  • Fotografia: Vincenzo Pastore
  • Cast: Peppe Paolo Clemente

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