Libri

Vetrina. “Scatola Nera”

Roberta Iadevaia

Un racconto che inaugura l’era della “twitteratura”

Dopo l’intero capitolo in power point ne Il tempo è un bastardo, il premio Pulitzer Jennifer Egan torna a sperimentare con Scatola nera, un racconto pensato espressamente per la pubblicazione su Twitter, cioè composto da porzioni di testo non più lunghe di 140 caratteri.

I cinguettii, tradotti dall’abilissimo Matteo Colombo, sono stati postati tutte le sere dal 25 al 31 ottobre, per due ore, sull’account della casa editrice minimum fax (come ha fatto, qualche mese fa, la prestigiosa rivista New Yorker su cui è stata pubblicata la storia originale) e sono ora disponibili esclusivamente in e-book.

A rendere interessante Scatola nera, sorta di feuilleton 2.0, non è tanto la storia in sé (una spy-story al femminile tutto sommato semplice e dal finale alquanto fragile) quanto lo stile di scrittura da cui traspare una grande consapevolezza del mezzo utilizzato. Le frasi, specie di istruzioni rivolte alla protagonista (originariamente scritte su un quaderno giapponese diviso in rettangoli) e tutte in seconda persona, sono infatti brevi e autonome, sia per le limitazioni testuali, sia soprattutto per adattarsi alla frammentazione e dispersione tipiche di Twitter.

Determinante in questo primo esperimento di “twitteratura” è però la modalità di fruizione consentita (e determinata) dal mezzo: lo “stillicidio testuale” tipico di Twitter si sposa bene infatti con la suspense e il ritmo serrato del noir. Inoltre, come ha dichiarato la stessa Egan, la doppia valenza pubblica e privata del social network, nonché il suo codice espressivo, sono molto vicini all’idea dello spionaggio. Efficaci anche la periodicità fissa nella pubblicazione, la facilità di reperibilità del testo, la possibilità di condivisione e di comunicazione diretta con la casa editrice e la sensazione di appartenenza a una community che ne deriva.

Tuttavia, seguire un racconto da un tweet al minuto non è affatto semplice: oltre a una fruizione totalmente passiva e a ritmi di lettura imposti, il mezzo stesso comporta un’elevatissima tendenza alla distrazione con il conseguente rischio di perdita di coesione e coerenza testuale. Inoltre l’e-book, se da una parte riesce a raggiungere un bacino di utenza maggiore, dall’altra non conserva nulla del carattere di “performance letteraria” che è, a tutti gli effetti, il tratto distintivo del racconto.

Scatola nera resta dunque un esperimento letterario lodevole e interessante, che avrà sicuramente numerosi emulatori; attenzione però a parlare di rivoluzione o, al contrario, di semplice moda: casi come questo richiedono, più di altri, una solida alfabetizzazione digitale che non sembra ancora così diffusa nel nostro Paese. Per ora.


  • Genere: Noir
  • Altro: Traduzione di Matteo Colombo

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