Libri

Vetrina. “Ritratti in jazz”

Valentina Nencini

Un piacevole excursus sentimentale, scritto da Haruki Murakami ed illustrato da Wada Makoto, alla scoperta di nomi noti e meno noti del panorama della musica jazz.

Questo Ritratti in jazz è un testo che prende spunto dalla realizzazione dei ritratti di musicisti jazz dipinti dall’illustratore Wada Makoto. A lui s’affianca un collaboratore di prestigio: Haruki Murakami, anche lui fortemente appassionato di questo tipo di musica, come sanno bene i suoi lettori più fedeli, abituati a trovare citazioni di brani musicali in ogni sua opera.

È importante sottolineare che accostarsi ad un testo come questo è tutt’altro che semplice; innanzitutto perché richiederebbe di accompagnare la lettura all’ascolto dei brani che propone ma, soprattutto, perché presupporrebbe una vasta conoscenza tecnica della musica e di quella jazz in particolare. In generale il difetto di operazioni simili è proprio questo: essere troppo sintetiche per rivolgersi agli addetti ai lavori ma troppo specifiche per chi è impreparato sulla materia.

In questo caso, però, è Haruki Murakami che scrive. E, per chi conosce il suo stile sempre sospeso tra sogno e realtà, lieve ma, nel contempo, estremamente profondo, una lettura del genere non può che risultare un piacere, da una parte, e uno stimolo, dall’altra. Perché fa esattamente quello che deve fare: accende la curiosità. Durante la lettura ti ritrovi insieme a Murakami sprofondato su una comoda poltrona in pelle a sorseggiare un bicchiere di whiskey e ad ascoltare i virtuosismi dei maggiori musicisti jazz, osservandone attentamente le fattezze evocate dai ritratti di Wada Makoto che illustrano il libro, essenziali ma incisivi.

La scelta compiuta da Murakami e, per chi lo conosce, quella maggiormente in linea con il suo modo di scrivere e di concepire la scrittura, è quella di affidarsi ai propri ricordi personali, alle proprie emozioni e sensazioni, evocate dall’ascolto dei brani presi in esame, non necessariamente i più noti per ognuno dei 55 artisti trattati, ma quelli che sono più significativi per l’autore, soprattutto in relazione alle vicende della sua vita.

L’andamento del libro è discontinuo perché alcuni musicisti sono trattati con estrema cura, pur nella brevità del testo, mentre altri si ha l’impressione che siano tirati via, affrontati più per dovere che per passione. Anche le biografie, messe a corollario dei vari testi, risultano poco più che accennate e, a mio avviso, superflue rispetto al contesto. Ma, al di là di tutto, Ritratti in jazz è una lettura scorrevole e piacevole, un testo che favorisce, sicuramente, un primo approccio a questo tipo di genere musicale e che ne stimola l’ascolto senza pretendere di essere esaustivo.


  • Genere: Saggistica

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