Vetrina. “L’audace colpo dei quattro di Rete Maria”
L’epopea di quattro pensionati a piede libero in una Roma ai confini con il Far West, nell’esilarante romanzo di Marco Marsullo.
Agile, Guttalax, Brio e Rubirosa, quattro amici over settanta che vivono nella casa di riposo Villa delle Betulle, sono i protagonisti de L’audace colpo dei quattro di Rete Maria che sfuggirono alle Miserabili Monache, secondo romanzo di Marco Marsullo. I loro soprannomi dicono qualcosa della loro personalità. Il narratore è Dino Agile – che, per sua stessa ammissione, di agile ha solo la lingua – settantaquattro anni, un solo rene e la prostata grande come la Danimarca.
Quando le Miserabili Monache che gestiscono l’ospizio, annunciano una gita a Roma per la beatificazione di Papa Wojtyla, Cosimo Piaga, detto “Brio” per via del morbo di Parkinson, chiama a raccolta i tre amici per illustrare il suo piano: occupare Rete Maria, e prendere il posto di Padre Anselmo per il rosario delle 18. Il piano è organizzato nei minimi dettagli, dalla fuga dal bus grazie a quattro controfigure, all’occupazione della Rete, con tanto di mappa e carte da gioco esplosive. Sebbene il motivo non sia esattamente vitale: «Odio padre Anselmo da Procida. (…) Soprattutto odio la sua zeppola», i quattro sono pronti a scattare, a cogliere l’attimo, consapevoli che gli attimi da cogliere saranno sempre meno.
Accanto all’obiettivo dichiarato, Dino Agile ne ha un altro con nome e cognome: Flaminia Bocchi. Una ragazza che ha infranto il suo cuore quando era un militare, da ritrovare e conquistare.
Dopo il fortunato esordio con Atletico Minaccia Football Club, Marco Marsullo supera le aspettative. L’audace colpo è un libro esilarante, in cui non mancano azione, poesia, e momenti toccanti. I quattro vecchietti si rivelano subito personaggi adorabili, con preziose chicche a contorno, come lo splendido Montepulciano, un barbone dal linguaggio forbito che passa il tempo a rispondere a un cellulare immaginario. Marsullo si mette nei panni degli over settanta, cercando di vedere il mondo attraverso i loro occhi, senza mai perdere l’ironia. Tenera la parte in cui i quattro, tutti presi dal piano, si imbattono in un cantiere, e loro malgrado ne sono irresistibilmente attratti. Sfatato il tabù del sesso tra anziani, con il personaggio di Rubirosa, seduttore che parla in spagnolo, che non disdegna un’orgia, se gli si presenta l’occasione. Tarantiniana moltiplicazione dei punti di vista, in prestito ai vari personaggi, per la festa in una villa romana. Epiche le scene alla Sergio Leone, nell’alba dei Fori Imperiali; commovente il finale. Una scrittura fresca, multiforme, semplice ma ricercata, che fa di Marsullo uno degli autori più divertenti e promettenti del panorama italiano.
- Genere: Romanzo