Vetrina. “La gigantesca barba malvagia”
Stephen Collins introduce l’assurdo in una vita ordinaria e costantemente uguale a se stessa e ci regala una favola nera dalle molteplici letture.
La gigantesca barba malvagia è, prevalentemente, la storia di una barba. È vero che all’estremità della barba c’è un uomo, ma la barba è la vera protagonista della vicenda raccontata in quanto l’uomo dal cui viso scaturisce tende, piano piano, a scomparire, fino a quando la metafora non si fa reale.
Stephen Collins ci regala una storia dal sapore di fiaba che dice molto sull’essere umano e le sue paure. Dave, il protagonista della vicenda, è un uomo metodico ed ordinato, che trova sicurezza in un lavoro sempre uguale, portato avanti giorno dopo giorno con meccanica dedizione. Un giorno, però, nella vita di Dave entra in campo l’assurdo, sotto forma di una barba che decide di crescergli all’improvviso sulla faccia, creando paura e disgusto nelle persone che lo circondano. L’esplosione pilifera diventa, ben presto, inarrestabile, costringendo Dave ad una reclusione forzata in casa ed inducendo il governo a prendere in seria considerazione il problema.
Nell’opera di Collins c’è molta letteratura del Novecento (da Kafka a Pirandello, passando per Svevo e Calvino oltre molti altri riferimenti non immediatamente riconoscibili). Collins descrive ma, soprattutto, raffigura lo smarrimento dell’essere umano di fronte all’ignoto, allo sconosciuto, all’imprevisto; e, attraverso lo stratagemma narrativo della barba, ci racconta come ci siamo abituati a vivere vite che trascorrono sempre uguali a se stesse, circondandoci di ciò che conosciamo e ci dà sicurezza.
La graphic novel di Collins procede per metafore e stratifica significati progressivamente sempre più profondi riuscendo a trascinare il lettore in una storia che assomiglia un po’ a quella di ognuno di noi perché risveglia sensazioni che tutti abbiamo provato. Infatti la paura del cambiamento, la sensazione di sentirsi esclusi e diversi, la rottura di uno schema che ci rassicura sono meccanismi psicologici universali nei quali è molto facile identificarsi e riconoscersi. Collins non fa altro che offrirceli all’ennesima potenza fingendo di raccontarci una fiaba.
Dal punto di vista strettamente grafico La gigantesca barba malvagia è un piacere per gli occhi. Collins ha un tratto estremamente essenziale ma capace di impercettibili sfumature date dal sapiente utilizzo dei grigi in contrasto con il nero intenso della barba, che contribuisce a separarla nettamente da ciò che la circonda amplificandone il carattere di minaccia e di estraneità. Grande merito va anche al lavoro editoriale della casa editrice Baobab che confeziona un volume di grandi dimensioni davvero molto bello.
- Genere: Graphic Novel
- Altro: Traduzione di Leonardo Favia.