Vetrina. “La ferocia”
Il pluripremiato romanzo di Nicola Lagioia appassiona ma non convince del tutto.
Già vincitore dei più importanti premi letterari, e ora candidato al Supermondello La ferocia di Nicola Lagioia pubblicato da Einaudi nei Supercoralli, è sicuramente uno dei libri più chiacchierati dell’anno.
Una ragazza nuda, col corpo insanguinato vaga in piena notte nel mezzo di una statale pugliese. Orazio Basile, alla guida del suo camion, riesce ad evitarla schiantandosi e perdendo una gamba, ma nei giorni seguenti nessun giornale locale riporterà la notizia dell’incidente.Ufficialmente Clara Salvemini, la bellissima rampolla del noto costruttore Vittorio, si è suicidata lanciandosi da un autosilo. Al funerale, celebrato in una chiesetta fuorimano, pochi personaggi – ma illustri, almeno nel barese – uomini di potere per lo più avanti con l’età, e poi la famiglia, Vittorio e Annamaria, i genitori, Gioia, la sorella minore, Ruggero, il fratello maggiore, stimato oncologo. Manca Michele, il fratellastro, non ancora tornato da Roma; la sua assenza è quasi un sollievo per i presenti.
Nato dalla relazione extraconiugale di Vittorio, Michele è un figlio mai messo mostra; un figlio che, da piccolo, ha tentato di dar fuoco alla casa. Poco dopo la tumulazione di Clara appare un tweet, dall’account @clarasalvemini: “sono ancora viva”. Intanto la morte si incunea in un complicato groviglio in cui gli affari di Vittorio Salvemini, con le mani in pasta un po’ ovunque, ricoprono un ruolo preponderante, finanche nella gestione del lutto. Giochi di potere, personaggi ricattabili e la ricerca dolorosa di Michele segnano le direzioni dell’ultimo viaggio di Clara.
Un romanzo complesso e appassionante in cui la narrazione procede su binari che ora viaggiano paralleli, ora si intersecano. Le vicende della famiglia Salvemini, quelle della Salvemini Edilizia, la vita segreta di Clara, che a poco a poco viene fuori, e a incollare i vari pezzi, le domande di Michele. Un romanzo che racconta l’ipocrisia imperante negli ambienti borghesi, di una città del sud, corrotta ad ogni strato, e di come l’egoismo, l’avidità, l’ansia di potere, si ammantino di perbenismo. Una storia in cui quasi nessuno si salva e la purezza è una dote che viene scambiata per follia. Ma nelle oltre 400 pagine ci sono diversi punti deboli. Oltre all’eccessivo dilungarsi in digressioni che poco hanno a che fare con la vicenda, emerge la difficoltà di comprensione di molti passaggi, che costringono il lettore a fermarsi, rileggere, rileggere ancora. Dopodiché si può decidere di arrendersi e immaginare che quelle parti siano volutamente fumose, e andare avanti, superando gli altri ostacoli, fino alla fine.
- Genere: Romanzo