Vetrina. “La deviazione”
Una fuga, una casa isolata nella campagna inglese, una donna sola, un mistero che si disvela pagina dopo pagina: sono questi gli elementi dell’affascinante romanzo di Gerbrand Bakker.
Una deviazione è sempre qualcosa di imprevisto, qualcosa che ci fa lasciare la strada principale, quella conosciuta, familiare, per scegliere ciò che fino a quel momento non avevamo immaginato e, forse, neppure potevamo immaginare, perché ci mancavano gli elementi di analisi. In questo senso il titolo del romanzo dello scrittore olandese Gerbrand Bakker non avrebbe potuto essere più calzante. Perché il senso del titolo si disvela al lettore pagina dopo pagina, così come la storia del romanzo.
Cosa ci fa una donna sola in una casa isolata nella campagna inglese, con un gruppo di oche come uniche compagne? Capirlo non è immediato e Bakker è abilissimo nell’incuriosire il lettore e nel guidarlo a ricostruire tutti gli elementi che compongono il grande puzzle generato dalla sua mente.
È un libro fatto di impercettibili indizi quello di Bakker, una storia in cui tutto torna perché tutto ha un riferimento, tutto ha un senso che, però, non è mai il primo che ci viene in mente.
La donna misteriosa ha lo stesso nome di Emily Dickinson, la poetessa inglese “delle piccole cose” che Emilie ama visceralmente e che costituisce anche il perno della sua carriera universitaria. E questa scelta non è casuale perché, in un certo senso, ci sono molti elementi che rimandano alla poetica della Dickinson all’interno del romanzo; la descrizione della natura, ad esempio, deve molto alla sensibilità descrittiva della poetessa inglese e Bakker è bravissimo nell’evocarla.
Fin dalle prime pagine ci rendiamo conto che c’è qualcosa che non va, che la scelta di questa donna olandese di isolarsi nella campagna inglese non è dettata dalla felicità ma è una sorta di fuga; ma non capiamo da che cosa. Bakker è molto bravo, non solo a costruire la tensione, ma anche a farci percepire il disagio nei confronti di qualcosa che non riusciamo a mettere a fuoco distintamente ma che percepiamo come rischioso. Lo scrittore ci mette quasi nella condizione paradossale di non voler sapere, di temere il disvelamento della verità e, nel contempo, desiderarlo, continuando ad andare avanti nella lettura, pur sapendo che quello che ci attende alla fine di quelle pagine non sarà di sicuro piacevole, ma che sarà qualcosa con cui dovremo fare i conti una volta chiuso il romanzo.
Lo stile di Bakker è freddo, misurato, fortemente antiretorico. Lo scrittore non ha nessun interesse nel farci amare la sua protagonista, nel farci affezionare a lei. La deviazione è un romanzo che si deve aver voglia di leggere con la consapevolezza che certamente ci farà anche un po’ male.
- Genere: Romanzo
- Altro: Traduzione di Laura Pignatti