Vetrina. “Il Marchese di Collino”
La fiaba di una società civile in un libro per ragazzi, scritto a quattro mani da Giovanni Calvino e Giovanni Parisi.
Insegnare ai bambini i principi della Costituzione? Si può, se si vuole con forza, come è successo agli ideatori e autori de Il marchese di Collino: Giovanni Calvino, architetto e sceneggiatore, e Giovanni Parisi, consigliere municipale del Comune di Napoli, entrambi al romanzo d’esordio.
L’Isola dei Ragazzi ha dato alle stampe il progetto con l’allegro corredo delle illustrazioni di Tiziana Mastropasqua – belle soprattutto dentro la copertina, fra le pagine – e l’evidente obiettivo di puntare agli studenti più giovani, specialmente a quelli delle scuole medie inferiori. Perché la storia del marchese di Collino è semplice, chiara e scorrevole, ma richiede capacità e profondità di giudizio anche ai lettori più grandi – visto anche che ciò che l’ha prodotta è stato tutt’altro che facile.
Il libro si divide in 12 capitoli, tanti quanti sono gli articoli fondamentali del testo costituzionale, volendone rappresentare un exemplum in forma di racconto, o anche, come spiegato dagli autori stessi nel corso della prima presentazione del volume (al Palazzo di Giustizia di Napoli, durante l’evento “La Rete della Legalità”), una sorta di commento poetico ai valori espressi all’interno di ciascuna voce. A tenere unito l’insieme, il filo di una trama che pone l’accento su luci e ombre del ricambio generazionale: il marchese di Collino è un uomo anziano, abbastanza saggio da aver compreso le necessità storiche di certe modificazioni ma troppo affaticato per poterle assecondare sul piano pratico. Un compito di cui soltanto il giovanissimo Francesco, nipote del marchese Gustavo, può farsi carico, mente ribelle ma soprattutto fresca, traboccante di energia, propositi e soluzioni.
Così Il marchese di Collino spiega, con incredibile semplicità, in che modo il dialogo fra passato e futuro è fondamentale alla costruzione del tempo presente. E lo fa – aspetto che spicca più degli altri – traendo ispirazione da una forma (quasi anacronistica) di ottimismo, scrivendo una storia che, assumendo in sé lo spirito dello stesso prodotto umano che si propone di illustrare – la Costituzione -, inculca nei cuori delle generazioni future la certezza che il cambiamento sia possibile grazie a chi vi contribuisce, da solo e insieme, ogni giorno e tutti i giorni. E questo è un pensiero in cui, forse mai come ora, si ha bisogno di credere. Che spetta ancora ai grandi raccontare ai piccoli di oggi, affinché loro possano raccontarlo a propria volta ai piccoli dei prossimi decenni. Per farne una vera e sincera realtà.
- Genere: Romanzo