Vetrina. “Fabrizio De André. Canzoni nascoste, storie segrete”
Walter Pistarini fa una trattazione enciclopedica di tutta la produzione nascosta, poco nota o dimenticata di Fabrizio De André. Per veri fan.
Il seguito ideale di Il libro del mondo. Le storie dietro le canzoni di Fabrizio De André. Con Canzoni nascoste, storie segrete, Walter Pistarini si dedica alla ricerca certosina di tutto ciò che De André ha fatto al di fuori della discografia ufficiale. Le chiama Le altre canzoni, che comprendono gli inediti, i brani portati alla luce dalla fondazione De André Onlus, o da qualche amatore che ha cercato e conservato vecchie registrazioni. Raccolte postume come Effedia, in cui figurano canzoni popolari, o Ed avevamo gli occhi troppo belli, con i discorsi che Fabrizio faceva durante i concerti. Poi ci sono le partecipazioni alle opere altrui, brani per cui ha scritto i testi, prestato la voce, le colonne sonore.
Nella seconda parte, intitolata Altre storie, trovano spazio le vicende legate alla Karim, la prima casa discografica fondata da De André nel 1961, alla FaDo, creata poi con Dori Ghezzi. Curiosità, articoli, traduzioni e Un destino ridicolo, il suo unico romanzo, scritto a quattro mani con Alessandro Gennari. Infine una guida alla discografia, complessa e sparsa tra case discografiche, riedizioni, ristampe e rarità mai più pubblicate.
Pistarini è un sub nel mare della vita di De André. Al cospetto di una superficie immensa, di musica, parole, personaggi, non si accontenta e comincia ad andare giù nel profondo, a cercare rarità, frammenti. Per ogni disco che cita, c’è l’immagine di copertina, l’elenco dei brani, la storia che sta dietro quella produzione. Le informazioni sono corredate da schede di approfondimento, interviste ai personaggi coinvolti, ricordi.
Pistarini va oltre. Se De André ha reinterpretato un brano di Leonard Cohen, come ha fatto con La famosa volpa azzurra, non si ferma alla storia della reinterpretazione. Si tuffa di lato per sviscerare anche l’originale Famous Blue Raincoat, inoltrandosi nei vari strati di comprensione.
Questo testo potrebbe definirsi for fans only, e probabilmente a loro è diretto nelle intenzioni, oltre a risolvere il cruccio dell’autore di non aver detto tutto nel primo volume. Che sia per veri fan, lo si capisce dalle domande riportate in quarta di copertina, a cui il libro trova risposta – “Dov’è finita la Maureen Rix che duetto agli inizi di carriera in Geordie? Come posso sapere di avere tutto quanto c’è di ascoltabile di Fabrizio De André?” – e che denotano quel tipo di accanimento, quell’ansia di appropriarsi anche del più piccolo frammento, dettata dalla morte prematura dell’amato artista, che si cerca di scoprire ancora, scavando anche nel più lieve alito di vita che ha avuto.