Vetrina. “È il tuo giorno, Billy Lynn!”
Uno sguardo ironico, tragico e grottesco sulla guerra e sulla retorica bellica imperante nell’America di oggi.
Dieci soldati americani diventano eroi nazionali dopo che una loro azione di guerra in Iraq, ripresa dalle telecamere, si diffonde sul web. È il tuo giorno, Billy Lynn! di Ben Fountain racconta di come i membri della Bravo – questo il nome della squadra – vengano condotti in patria per una sorta di Victory Tour che li porterà in giro per gli USA, sponsor umani della guerra di Bush. Tra loro c’è Billy Lynn, 19 anni. La guerra lo ha fatto crescere in fretta: «Non era tanto questione di semplici pagine del calendario, quanto il fatto che l’Iraq ti faceva invecchiare in anni dei cani». La guerra per lui è una sorta di punizione imposta dal giudice per aver difeso la sorella, sfasciando l’auto dell’ex fidanzato di lei. Catapultato al fronte, a stretto contatto con la morte, si trova ora a dover affrontare la gratitudine esaltata di un’intera nazione e la spettacolarizzazione della guerra. Il tour culmina in un evento clou: la partita di football del Ringraziamento, dove i ragazzi della Bravo saranno costretti a una ridicola parata nel corso dello show dell’half time.
Nella bolgia degli eventi, tra incontri e strette di mano, Billy cerca di elaborare la guerra, la morte del compagno Shroom, e tenta di costruirsi un’idea sull’Iraq e sulla vita, ponendosi domande e cercando risposte in chi lo circonda. Lui e i suoi compagni sono veramente degli eroi? Combattono dalla parte giusta?
Intanto l’industria dell’entertainment si interessa alla vicenda, si prospetta un film sulla vita degli eroi, ma la speranza lecita dei Bravo, che il rischiare la vita per la nazione possa valere loro il diritto a una congrua contropartita in denaro, si scontra con meccanismi economici difficili da comprendere. Finito il Victory Tour, Billy e compagni dovranno tornare sul fronte. Il momento si avvicina, ma l’invaghimento, ricambiato, per una bella cheerleader, gli pone inaspettatamente un dilemma: partire o disertare? Togliersi i panni dell’eroe, o esserlo fino in fondo, portandosi dentro la certezza di non tornare più a casa?
Tra il fanatismo guerresco americano, le vicende della Bravo si srotolano, sulla linea sottile che separa lo spettacolo e la vita, la paura e la finzione, la guerra vera e la sua rappresentazione. Ben Fountain ci propone un romanzo lungo, a tratti un po’ lento, in cui la trama è data dal susseguirsi dei giorni del Victory Tour. Ne emerge l’esagitazione tutta americana relativa alla guerra giusta, i discorsi e gli atteggiamenti al limite del surreale. Con ironia e sarcasmo l’autore rende il senso del ridicolo che sta dietro l’esasperazione della figura dell’eroe americano, dietro il modo di pensare di determinate classi di privilegiati, che si riempiono la bocca di belle parole e sostengono caldamente i soldati al fronte comodamente accomodate nei loro salotti. Un ottimo modo di fare una critica alla guerra e alla retorica tutta americana che la sostiene.
- Genere: Romanzo