Cinema Festival Venezia Film Festival 2015

Francofonia

Vincenzo De Divitiis

La Biennale Cinema di Venezia lancia il concorso tra le stelle con l’ultima brillante opera del gigante russo Aleksandr Sokurov.

La 72° Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia cala subito l’asso, e lo fa rispolverando colui che nel 2011 si aggiudicò il Leone d’Oro con Faust. Si tratta del regista russo Aleksandr Sokurov, uno degli autori più apprezzati del panorama cinematografico contemporaneo, che in questa edizione torna ad incantare il pubblico e a deliziarlo con il suo stile ricercato e frutto di un lungo e certosino lavoro di ricerca. Il suo Francofonia, infatti, è una pellicola che alterna diversi timbri stilistici che vanno dal meta-cinema al documentario, passando per il film di finzione e l’utilizzo di un’ironia sottile ma quanto mai efficace.

La trama è tutta incentrata sulla città di Parigi, e più in particolare su uno dei suoi simboli ovvero il museo del Louvre, vero fulcro storico e culturale di un città che ha saputo mantenere la sua identità nonostante l’invasione tedesca avvenuta durante la seconda guerra mondiale. E proprio su questo periodo il regista russo punta i riflettori e decide di raccontare il rapporto fra Jacques Jaujard (Louis-do de Lencquesaing), direttore del museo, e Franz Wolff-Metternich (Benjamin Utzerath), capo dell’amministrazione nazista, per decidere le sorti delle opere d’arte presenti all’interno della struttura.

Come si può evincere dall’esposizione della trama, ciò che maggiormente interessa a Sokurov non è tanto il racconto inteso nel senso classico del termine, quanto piuttosto l’idea di coniugare il semplice approccio nozionistico ad una volontà di coinvolgere lo spettatore e farlo entrare nello spirito dell’epoca di cui si parla grazie all’utilizzo di una serie di immagini d’archivio e riprese che palesano la finezza stilistica ormai acclarata. Sotto questo punto di vista, dunque, il regista si dimostra anarchico nel suo modo di girare e quello che potrebbe sembrare una semplice lezione di storia, si trasforma in un viaggio all’interno delle potenzialità immense del mezzo cinematografico, tradotte sullo schermo attraverso alcune sequenze dalla forte carica simbolica; un esempio su tutti è quella in cui si vede una mano umana che sfiora le dita di una statua, quasi a voler rimarcare il connubio indissolubile tra uomo e arte. Un connubio rimarcato anche dalla miriade di ritratti presenti all’interno di un museo colmo di volti e sguardi segnati dal tempo e specchi fedeli delle loro epoche. E quando tutto ciò rischia di stancare il pubblico, ecco che il regista ravviva con grande maestria la visione inserendo parti più vicine alla fiction ed un’ironia che sembra quasi prendersi gioco della storia e di chi l’ha fatta. Francofonia, in conclusione, è la lezione di storia a cui tutti noi avremmo voluto assistere.


Dettagli

  • Titolo originale: Francofonia
  • Regia: Aleksandr Sokurov
  • Anno di Uscita: 2015
  • Genere: Documentario
  • Fotografia: Bruno Delbonnel
  • Musiche: Murat Kabardokov
  • Costumi: Colombe Lauriot Prevost
  • Produzione: Francia, Germania, Olanda
  • Cast: Louis-Do de Lencquesaing, Benjamin Utzerath, Johanna Korthals Altes, Vincent Nemeth
  • Sceneggiatura: Aleksandr Sokurov

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