Everest
La tragica spedizione di Rob Hall messa in scena da Baltasar Kormákur apre la Biennale Cinema deludendo le pur già moderate aspettative.
Apre i battenti la 72° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia. A dare il via alla kermesse è stato il tanto atteso Everest di Baltasar Kormákur che vanta un cast di assoluto livello composto da Jake Gyllenhaal, Jason Clarke, Keira Knightley e Josh Brolin.
Il regista islandese, tuttavia, non è riuscito a mantenere le aspettative deludendo in maniera fragorosa con una pellicola piatta, scialba ed incapace di sfruttare il pur stimolante materiale di partenza da cui trae spunto: la tragica scomparsa di un gruppo di scalatori che, guidati da Rob Hall e dalla sua società l’Adventure Consultants, tentarono nel 1996 di raggiungere la vetta della montagna più alta del mondo, l’Everest.
Rob Hall (Clarke), scalatore esperto e navigato, viene chiamato da un gruppo di dilettanti per aiutarli a compiere l’impresa di scalare il monte più alto del mondo. Giunti in territorio nepalese, la squadra si accorge di non essere l’unica ad avere lo stesso progetto e scopre che il campo base è occupato anche da altre spedizioni commerciali gestite da Scott Fischer (Gyllenhall), un personaggio ambiguo e schiavo dell’alcool. Superate le titubanze iniziali, i due gruppi si uniscono e raggiungono l’obiettivo non senza problemi. Ma una volta in vetta, si sa, occorre anche scendere e non sempre questa operazione è semplice… soprattutto se una tempesta di neve è in arrivo.
Kormákur, per usare un modo di dire ormai fin troppo abusato, si limita a svolgere il compitino e non fa altro che prendere una vicenda dai risvolti a dir poco tragici per adattarla ai gusti del pubblico e dar vita ad un plot dal sapore di già visto. Tutto è fin troppo prevedibile e ogni stilema di questo genere viene rispettato in toto con la presenza di una miriade di dialoghi banali e inutili intrecci secondari che, oltre a disseminare una quantità eccessiva di melassa, non riescono neanche nell’intento di far emergere le psicologie dei personaggi, solo accennate ma mai approfondite a dovere da una sceneggiatura piuttosto scarna.
Ma se questi difetti erano attesi e per questo motivo perdonabili, la sorpresa maggiore in negativo sta nel fatto che l’aspetto in cui Everest viene meno è proprio quello spettacolare e inerente all’intrattenimento. Chiunque infatti si sarebbe aspettato che a una prima parte lenta e sonnolenta, ne avrebbe fatto da contraltare un’altra dai ritmi vertiginosi e densa di azione; purtroppo ciò si verifica solo in parte e il regista non sembra mai spingere con decisione il piede sull’acceleratore e il risultato è un insieme di sequenze concatenate senza una logica ben precisa e poco accattivanti dal punto di vista visivo. Insomma Kormàkur ha decisamente bucato una buona occasione.
Dettagli
- Titolo originale: Everest
- Regia: Baltasar Kormákur
- Anno di Uscita: 2015
- Genere: Avventura
- Fotografia: Salvatore Totino
- Musiche: Dario Marianelli
- Costumi: Guy Speranza
- Produzione: UK, USA, Islanda
- Cast: Jason Clarke, Jake Gyllenhall, Josh Brolin, Robin Wright, Keira Knightley, Sam Worthington, Elizabeth Debicki
- Sceneggiatura: William Nicholson, Simon Beaufoy