Miss Violence
Lo scandalo torna ad aleggiare per il Lido durante la 70esima Mostra di Venezia per mano del greco Alexandros Avranas ed alla sua storia di violenze sessuali, incesti e crudeltà familiari
Venezia 2013, seppur tra molte critiche circa la “spettacolarità” ridotta di questa 70esima edizione, riesce comunque a far discutere di sé e molto. Ieri, ad esempio, è stata la volta del regista greco Alexandros Avranas, sceso in campo con la sua seconda opera: Miss Violence. Sin dal titolo si intuisce che il film director non lesinerà scene da pugno nello stomaco, una storia marcia fino al midollo osseo, raccontata con una precisione chirurgica.
Un plot che si apre con una scena macabra e ad effetto assicurato: una ragazzina di appena 11 anni si toglie la vita nel giorno del proprio compleanno lanciandosi dal balcone di casa. Sul volto, un sorriso terribilmente malinconico e fortemente simbolico. L’abbandono della vita, con un po’ di rammarico, ma anche la sottrazione ad un destino che già sapeva sporco e crudele. Perché? Cosa si nasconde dietro il terribile gesto? Un padre/nonno orco, l’incesto, la pedofilia, la prostituzione. Un uomo che dietro un anonimo completo da impiegato precario nasconde una natura mostruosa e senza possibilità alcuna di redenzione.
Miss Violence è il ritratto spietato di una società patriarcale e nevrotica, confezionata in un pacco regalo conformista. Le inquadrature fisse, la costruzione geometrica delle stesse, quella fotografia a volte così plumbea e la maniacale cura del dettaglio guidano lo spettatore attraverso una spirale di perdizione. Bambini di 8 anni puniti e costretti a schiaffeggiarsi a vicenda, un padre che fa prostituire la figlia quattordicenne e poi abusa di lei, un rito di “iniziazione incestuosa” che ha luogo al compimento dell’undicesimo anno di vita delle ragazzine di casa e molta altra violenza, prima psicologica e poi fisica. Lo spietato ritrattino di famiglia è però davvero lento e a tratti lascia il tempo giusto per uno sbadiglio annoiato. La morbosità della pellicola, davvero ben interpretata da tutto il cast, è spesso allentata da sequenze immobili e tediose, lontane dallo spettatore. Molto più efficace l’entrata in campo di quel gioco vedo-non vedo, scene celate da porte che si chiudono sull’efferatezza, brutture sessuali che si negano allo sguardo e che lasciano impotente chi si trova al di là dello schermo. Un film di sopraffazioni e deviazioni, raccontato attraverso uno stile formale e molto curato. Poteva ambire a qualcosa di più il greco Avranas, ma l’opera resta comunque una sorpresa di questo Festival di Venezia. Difficile metterla da parte.
Dettagli
- Titolo originale: Miss Violence
- Regia: Alexandros Avranas
- Anno di Uscita: 2013
- Genere: Drammatico
- Fotografia: Olympia Mytilinaiou
- Produzione: Grecia
- Cast: Themis Panou, Rena Pittaki, Eleni Roussinou, Sissy Toumasi, Kalliope Zontanou, Konstantinos Athanasiadis, Cloe Bolota, Maria Skoula
- Sceneggiatura: Alexandros Avranas, Kostas Peroulis