Tony Oursler e l’enigma della video scultura
Tony Oursler è stato esposta a Verona in una sua personale dal titolo Denouement
Si è appena conclusa alla Fama Gallery di Verona la mostra Denouement dell’artista americano Tony Oursler, curata da Danilo Eccher. Dopo il PAC di Milano dello scorso anno, il “padre” della video-scultura è tornato in Italia con una personale accattivante quanto difficile da decifrare. Materia, video, suono e movimento sono gli elementi chiave delle opere di Oursler, caratterizzate da un linguaggio apparentemente ridondante e confuso, ma portatore di un’idea ben precisa.
“Tony Oursler compone sempre il proprio “Paese delle Meraviglie”, un territorio di inganni e trabocchetti, un luogo abitato da occhi inquietanti, bocche deformi, nasi e mani che sconfiggono le regole somatiche, interi orizzonti che repentinamente mutano di senso, che sogni clima, ogni verità riconosciuta.” dichiara Danilo Eccher. “Vi è nelle opere di Oursler quel senso di sospesa leggerezza, quello sgomento senza tempo che libera questi lavori dalla superficialità dell’oggetto, dalla facile emotività del dramma. Si assiste invece ad un costante slittamento narrativo che impedisce all’espressività del linguaggio di prendere il sopravvento, che raffredda lo stupore immediato per un’immagine inattesa, suggerendo invece una profondità di pensiero più complessa”.
La tecnologia è una parte fondamentale del lavoro di Oursler, ma non è sufficiente.”I have no respect for solely technology- based work. The cultural value of these technologies is always a distorted reflection of desire, which perhaps is why I was attracted to video in the first place and why I continue to use it” ha dichiarato l’artista in un’intervista con Elizabeth Janus.
L’enigma di Oursler intreccia tecnologia e racconto, riflessione sulla condizione umana e sul suo modo di agire nella società. E non finisce mai di stupire.