Cinema

Ti ho cercata in tutti i necrologi

Cristina Lucarelli

La qualità del ritorno alla regia dell’attore e doppiatore Giancarlo Giannini è inversamente proporzionale all’accattivante titolo che lo accompagna nelle sale dopo trent’anni di silenzio registico.

Son passati quasi 26 anni dalla sua prima regia, quel Ternosecco arrivato dopo oltre 40 pellicole interpretate ed oggi, per la seconda volta nel corso della propria carriera, Giancarlo Giannini torna dietro l’obiettivo con un titolo originale: Ti ho cercata in tutti i necrologi. Desta una certa curiosità questa frase, si stampa quasi elegantemente su un anelito di inconsueto, ma l’aspirazione ad un “diverso visuale” è destinata presto ad essere disattesa.

Nikita (lo stesso Giannini) è il protagonista delle vicende: ex-tassista italiano, emigrato negli States, si arrangia lavorando come autista e becchino, ma i suoi chiodi fissi sono altri, come il gioco d’azzardo, le automobili di lusso e le belle donne. Ricco di contraddizioni, ammaliato, ma anche respinto, dall’odore/fascino stesso di quell’oscura signora chiamata morte, l’uomo dovrà prendere una dura decisione. Nel frattempo, a complicare le vicende, una misteriosa artista e un uomo infido e enigmatico. Ma il fato – è abbastanza risaputo – non è un avversario semplice da battere, tanto più quando le armi del duello le sceglie “Lui”, rischiando di mandarti al K.O. psicofisico.

Una storia difficile quella raccontata dal Giancarlo nazionale, un plot citazionistico al limite del feticismo che mescola, con una punta di presunzione,  noir, western,  thriller metafisico e dramma psicologico. Troppi ingredienti sul fuoco, destinati ad intralciare lo sviluppo narrativo in maniera vistosa. Ma in fondo è l’intero ingranaggio cinematografico ad essere in stallo: la sceneggiatura (di Luca D’Alisera) non è di quelle che definiremmo “ad orologeria”, con momenti  – quelli onirici in primis – che sfiorano il ridicolo, il cast non sempre è all’altezza, soprattutto Silvia De Santis improbabile dark lady, la fotografia (curata da Giovanni Fiore Coltellacci) dal sapore banalmente retrò, per un risultato un po’ manieristico e scontato. Nonostante il coraggio profuso da Giannini nel cimentarsi nuovamente alla regia, nonostante la pericolosità delle tematiche trattate, Ti ho cercata in tutti i necrologi è una piccola e amara delusione. Il mosaico creato dal regista si palesa ai più come un automa senza identità, e neanche troppo perturbante come lo voleva Hoffmann, purtroppo per noi. Finisce poi col cadere rovinosamente sul terreno del tragicomico per un finale “da brivido”. Un titolo profetico, insomma, per un film nato già senza vita. 


Dettagli

  • Titolo originale: Id.
  • Regia: Giancarlo Giannini
  • Fotografia: Giovanni Fiore Coltellacci
  • Musiche: Adriano De Santis
  • Cast: Giancarlo Giannini, F. Murray Abraham, Silvia De Santis, Jeffrey R. Smith
  • Sceneggiatura: Luca D'Alisera

Una selezione delle notizie, delle recensioni, degli eventi da scenecontemporanee, direttamente sulla tua email. Iscriviti alla newsletter.

Autorizzo il trattamento dei dati personali Iscriviti