Cinema

The Grey

Antonello Trezza

Sorprende il nuovo film di Joe Carnahan sull’eterna lotta tra natura e uomo come confronto della battaglia dell’uomo con il suo io spirituale

La contrapposizione tra uomo e natura, l’estenuante lotta per la sopravvivenza, il ritorno al primitivo, sono tutti temi abbondantemente affrontati non solo in campo letterario ma anche cinematografico. The Grey, quinto lavoro da regista per Joe Carnahan, è essenzialmente questo ma, approfondendo, noteremmo come il film segue una precisa linea evolutiva del personaggio di Ottway, interpretato da Liam Neeson, rendendolo un perfetto esempio di prodotto destinato al grande pubblico ma di forte impianto autoriale. Pian piano ad essere sempre più chiaro sarà una riflessione sulla condizione umana ferita dove l’ostacolo esterno (i lupi) risultano essere metafora elegante, e allo stesso tempo angosciante, della condizione interiore del protagonista.

In seguito ad un incidente aereo, alcuni lavoratori di un impianto petrolifero si ritrovano dispersi sulle vette innevate delle montagne dell’Alaska. A rendere più tragica la loro condizione, un branco di lupi li stanerà per difendersi. Ottway, uomo solitario e sull’orlo del suicidio, si farà carico dei sopravvissuti insegnando loro tutto quello che serve per combattere e sopravvivere.

Delusi rimarranno tutti coloro che si aspettano un film di pura azione, fatto di inseguimenti, capriole o quant’altro. Nulla di tutto ciò è presente e le scene classificabili come action sono sporadiche, quasi casuali in un contesto fortemente intimistico dove la lotta per la sopravvivenza suddetta si trasforma, prima in una lotta spirituale di un individuo che non sa scegliere se vivere o morire, e poi in una lenta accettazione del proprio destino. “Vivere e morire in questo giorno” recitano gli ultimi due versi di una poesia scritta dal padre di Ottway, una poesia che, probabilmente anche per il rapporto conflittuale col genitore, sembra perseguitarlo e con lui anche noi spettatori.

Carnahan, autore anche della sceneggiatura (tratta dal racconto breve Ghost Walkers di Ian Mackenzie Jeffers), è autore di una narrazione per immagini che lascia poco spazio al facile spettacolo, mettendo, invece, in scena (con la fotografia di Masanobu Takayanagi) spettacolari ambienti desolati che esprimono un claustrofobico senso di inquietudine, ed è soprattutto questo a rendere The Grey un film disperato e toccante. La paura che attanaglia i sopravvissuti, i loro salti nel vuoto, le loro corse disperate, tutto questo ci coinvolge con un impatto devastante. Anche grazie agli interpreti, tutti impeccabili.

Sulle fredde vette dell’Alaska ci sono state vertigini di grande Cinema.


Dettagli

  • Titolo originale: Id.
  • Regia: Joe Carnahan
  • Fotografia: Masanobu Takayanagi
  • Musiche: Mark Streitenfeld
  • Cast: Liam Neeson, Joe Anderson, Dermot Mulroney, Dallas Roberts
  • Sceneggiatura: Joe Carnahan, Ian Mackenzie Jeffers

Una selezione delle notizie, delle recensioni, degli eventi da scenecontemporanee, direttamente sulla tua email. Iscriviti alla newsletter.

Autorizzo il trattamento dei dati personali Iscriviti