Un'opera sinestesica e multimediale in cui la scenotecnica e lo sfruttamento delle categorie spazio-temporali si intersecano creando nello spettatore uno straniamento, incisivo ma a tratti statico.
E se ciascuno di noi fosse un Paese? Se i nostri organi fossero lì ad adempiere cariche legislative? La metafora dà vita ad una curiosa rilettura della condizione politica italiana.