“Il testo è una prigione, occorre evaderne! L’attore deve saper entrare e uscire dal personaggio, dismettere i panni della finzione e rivelare se stesso”. Ed è questo che accade in scena, al "Padiglione delle meraviglie" (o almeno quello che sarebbe dovuto accadere)
Dalla penna di Marguerite Yourcener nacque la rilettura in chiave contemporanea del mito della poetessa di Lesbo, ora adattato per la scena da Massimo Verdastro per Manuela Kustermann.