“Il testo è una prigione, occorre evaderne! L’attore deve saper entrare e uscire dal personaggio, dismettere i panni della finzione e rivelare se stesso”. Ed è questo che accade in scena, al "Padiglione delle meraviglie" (o almeno quello che sarebbe dovuto accadere)
Gli allievi dell'Accademia Teatrale di Roma Sofia Amendolea portano in scena una rivisitazione del testo di José Saramago, “La seconda vita di Francesco d'Assisi”, metafora della corruzione del nostro tempo.
La preziosa e sofisticata drammaturgia dell'austriaco Peter Handke è al centro di un ampio progetto presentato a Short Theatre, dove è andato in scena, per l'occasione, il lavoro di Werner Waas e di Lea Barletti.
Mettere in scena l’Amleto diventa escamotage per una riflessione più profonda sul ruolo dell’attore e sulla situazione politica del nostro tempo. Per interrogarsi, infine, sul perché ci ostiniamo ancora a vedere e fare teatro.
Non uno spettacolo teatrale, non un concerto. In Appunti di viaggio l'artista partenopea ripercorre le tappe della sua carriera, un "viaggio" che attraversa la città partenopea e la musica, le parole di chi l'ha vissuta.
Uno degli spettacoli del Fringe Festival di Napoli era Monologhi del Caxxo della Compagnia Babygang di Carolina de La Calle Casanova e Valentina Scuderi.
Dalla penna di Marguerite Yourcener nacque la rilettura in chiave contemporanea del mito della poetessa di Lesbo, ora adattato per la scena da Massimo Verdastro per Manuela Kustermann.
Le verità provvisorie costruite dal mondo dei mass media ruotano intorno a una donna infanticida, interpretata da Isabella Ragonese, nel lavoro dell'Accademia degli Artefatti su un'opera di Dennis Kelly.
Per Eleonora Danco, il tema del rapporto di una donna col cibo può imporsi sia come metodo di svuotamento della memoria sia come elemento di recupero della stessa.