Il regista Marco D’Amelio mette in scena l’atto unico di Jean Genet, Les Bonnes. Una rilettura particolare per un’opera piuttosto moderna che ha, però, il sapore di dramma di altri tempi.
Cosa succederebbe se due sconosciuti si incontrassero in un parco e cominciassero a parlare senza alcun filtro, senza censure dettate dall’imbarazzo di un primo incontro, senza niente e nessuno che gli impedisca di dire o fare ciò che desiderano?
Un ritratto crudo e senza filtri della sudditanza che pervade le nostre coscienze, quella che non permette di vedere del buono e schierarsi dalla parte di chi cerca di cambiare le cose.