S'inaugura oggi la 66esima edizione del Festival di Cannes e ricordiamo il film di Salvatore Samperi, nel 1968 selezionato per il concorso poi bloccato, un concorso che sarebbe stato acceso dalle forme di Lisa Gastoni.
Il giapponese Tetsuya Nakashima traspone il romanzo di Kanae Minato per mettere in evidenza il male che dilaga tra le menti dei giovani, sempre più spinti verso la crudeltà.
Le arti marziali si fondono ad un'azione esorbitante ed esibizionista nell'esordio di RZA, leader storico del Wu-tang Clan e amico del regista di Django Quentin Tarantino.
La scala evolutiva del costume nella Francia dagli anni Sessanta ai Settanta, dai Settanta agli Ottanta, un viaggio nelle maschere di un ragazzo troppo distratto per capire quale sia la strada da difendere.
L'attrice internazionale Valeria Golino esordisce alla regia toccando di sfuggita il tema dell'eutanasia per riflettere sulla vita e la morte attraverso gli occhi di due distanti generazioni.
Le fiabe continuano ad essere ribaltate al cinema ed ora è il turno di Hansel & Gretel di vendicarsi a vita del torto loro fatto una volta da una strega.
Michele Placido al contrario del Cecchino titolare non colpisce nel segno con questo suo romanzo criminale in chiave francese girato al di là delle Alpi.
Il partenopeo Massimo Andrei si sposta a Roma sotto l'ombra del Colosseo per narrare, con un pizzico di ironia ed amarezza, le gesta del popolo italiano in rovina e decadenza.
Un tempo allievo prediletto di Kim Ki-duk, Jang Hun, piccolo miracolo dei box office, dirige un thriller che viaggia sul sentimento comune di disperazione per la separazione tra le due Coree.