L'anno del cinema italiano si chiude con la semplice e dolce commedia d'esordio del regista romano Ciro De Caro, tra romanacci, sogni e Maneki Neko imbottiti.
Il teatro e la televisione con due modi di essere attore si fanno cinema per Philippe Le Guay con lo scritto dell'attore, anche protagonista, Fabrice Luchini ed il suo amato Molière.
Luminoso e super-accessoriato biopic dell'artista inglese Liberace e del suo amore col bel Scott Thorson, diretto da Steven Soderbergh per il canale HBO.
La fisicità, la forma e la parola convivono insieme sul palco senza mai sovrapporsi in un gioco in cui i silenzi non sono mai vuoti o segni di suspence ma momenti di ironia allo stato puro.