Con sole 140 parole al giorno. I Limoni di Sam Steiner secondo Alessandro Tedeschi


01.12.2017

a cura di Renata Savo

All’interno della bella rassegna TREND – Nuove frontiere della Scena Britannica al Teatro Belli nel quartiere trasteverino, un paio di settimane fa è andato in scena in prima nazionale un testo che non era mai stato rappresentato in Italia, opera del giovanissimo e talentoso drammaturgo Sam Steiner; Lemons, intitolato in questa versione italiana diretta da Alessandro TedeschiLimoni Limoni Limoni Limoni Limonirappresenta una società in cui viene promulgata una legge che limita la quantità di parole pronunciabili al giorno a 140, e gli sforzi che Oliver (Loris Fabiani) e Bernadette (Elisa Benedetta Marinoni), due che si amano un po’ a modo loro, compiono per adattarsi a questa condizione ipotizzando soluzioni per aggirare l’ostacolo. In un dialogo di frasi spezzate, dubbi e confessioni, i due provano a rivoluzionare il linguaggio, il mondo, in funzione del limite imposto, per non perdere ciò che già faticosamente si erano conquistati. Abbiamo pensato che un testo così surreale e la possibilità concessa dalla produzione di conoscerlo meritassero qualche parola di approfondimento. Ne abbiamo parlato direttamente con il regista, Alessandro Tedeschi.

Limoni Limoni Limoni di Sam Steiner è stato presentato per la prima volta in Italia, in anteprima nazionale, grazie al tuo spettacolo andato in scena al Teatro Belli all’interno della rassegna TREND – Nuove Frontiere della Scena Britannica. Come sei venuto a conoscenza di questo testo e quali motivazioni ti hanno spinto a rappresentarlo?

Le motivazioni si chiamano Elisa Benedetta Marinoni, attrice e produttrice dello spettacolo. È lei che ha avuto fiuto. Aveva sentito parlare di Lemons ed è corsa a Londra a conoscere Sam Steiner. Io mi sono semplicemente ritrovato a dirigere due attori meravigliosi con un testo unico.

Il contenuto del testo è fortemente distopico e surreale, racchiude un mondo in cui sarà varata una legge che limita il consumo, lo sperpero, di parole pronunciabili al giorno dagli esseri umani. Secondo te qual è il topic che il giovane drammaturgo ha voluto approfondire, c’è un messaggio dietro? Se sì, è legato anche alla sovrabbondanza di informazioni che attraversano la nostra epoca nel quotidiano, o più all’incomunicabilità tra gli individui, e al loro crescente isolamento che deriva dall’affermarsi di nuovi strumenti di comunicazione?

Non so risponderti con precisione a questa domanda. Ma posso dirti cosa ho trovato nel testo e come ho trattato questa legge. L’ho trattato semplicemente come un problema senza preoccuparmi dei significati che può assumere.

E ho trattato questo problema come un’opportunità per la nostra coppia Bernadette ed Oliver. Nel momento in cui si alleano trovando nuove abbreviazioni verbali per aggirare la legge in quel momento stanno servendo la loro storia d’amore. Il problema è diventato una possibilità di crescita ed evoluzione della loro relazione. Questa è stata la mia linea guida per la messa in scena. È esattamente come fare uno spettacolo: si presenta come un problema da risolvere ma insieme agli attori e grazie alla reciproca collaborazione tutto si può trasformare in una grande opportunità.

In Limoni Limoni Limoni in molti momenti i personaggi, Bernadette e Oliver, danno letteralmente i “numeri” e sperimentano la possibilità di creare nuove parole che derivano dalla contrazione lessicale (per esempio “uomeno” sta per “più o meno”). Quali libertà si sono concessi i traduttori Matteo Curtoni e Maura Parolini nel trasferire il testo dall’inglese alla lingua italiana?

Parolini e Curtoni hanno fatto un a lavoro meraviglioso restituendo la freschezza del testo e la sua sottile ironia, in più hanno compiuto un’operazione difficilissima e certosina nel conteggio delle parole che i protagonisti potevano usare.

Su quali basi, immagini, evocazioni, idee, hai eretto la tua messa in scena?

Ho cercato di essere più essenziale possibile nella messa in scena per favorire la forza evocativa del testo e permettere ai salti temporali di fruire liberamente. Insomma ho lasciato tutto in mano agli attori, che per me è sempre la scelta migliore. Loro sono stati la mia più grande ispirazione.

Quali saranno le prossime occasioni per vedere lo spettacolo?

Per quest’anno ci siamo concentrati sull’anteprima a Trend e qualche replica (Crema, Lucca). A gennaio inizierà ufficialmente la distribuzione dello spettacolo per la prossima stagione. Contiamo di portare Limoni in tournée e a Milano. E magari ritornare a Roma per starci un po’ di più.

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