Seven Helios (Remixed)
Keith Kenniff aka Helios fa rivisitare i suoi brani ai massimi esponenti dell’elettronica.
Avvicinarsi a un disco di remix è spesso impresa ardua, più che altro per una sorta di purismo musicale che fa temere di incappare in pericolose e blasfeme manomissioni sonore. Paura che si rivela priva di fondamento, però, quando si viene a contatto con l’ultima produzione dello statunitense Keith Kenniff aka Helios, una raccolta di sette suoi brani (più un inedito) rivisitati da altrettanti artisti provenienti per lo più dal mondo dell’elettronica e dell’ambient.
Nato dall’idea di Kenniff di lasciare i suoi brani alla libera interpretazione dei musicisti coinvolti, “Remixed” colpisce per questa riproposizione che non snatura mai i pezzi originali ma li arricchisce anzi di interessanti sfumature da cogliere ascolto dopo ascolto.
Così, mentre l’elettronica mai invadente di “Hope Valley Hill” nel remix ad opera degli Arms and Sleepers alimenta un’atmosfera luminosa ed onirica, i ritmi di “Falling in Swirls” diventano rapidi ed isterici nella rielaborazione di Ulrich Schnauss e Mark Peters.
Più leggero risulta invece l’impatto sulle tracce di derivazione ambient, come “Halving the Compass” e “Every Hair On Your Head”, remixate rispettivamente da Rhian Sheehan e Ben Boysen e conservate in un impianto di base che si discosta poco dall’originale, mentre Colin Kenniff e Rafael Anton Irisarri mutano le vesti di “First Dream Called Ocean” e “Hollie” sfruttando strutture sonore più dilatate e ritmate.
Incantevole e fiabesca, infine, è la rivisitazione di “The Obeisant Vine” a cura degli Hammock, pezzo che, grazie anche alla delicata sezione vocale dall’impatto immediato, più degli altri riesce ad imprimersi nel cuore di chi ascolta. L’uscita di scena è invece affidata all’inedito “Caera”, cinque minuti di ambientazioni carezzevoli e soffuse che, come ben sa chi ha già avuto modo di conoscere l’opera di Helios, diventano una rincuorante guida verso mondi colorati tutti costruiti sull’immaginazione.
A conti fatti e messa da parte la paura di ritrovarsi nelle cuffie riedizioni da discoteca di brani che hanno tutt’altra storia, “Remixed” si rivela un ascolto piacevole ed emotivamente valido, oltre che un ottimo viatico per prendere contatto, qualora il nome risultasse nuovo, con l’arte di Helios. Sarebbe un vero peccato lasciarselo sfuggire.