Cinema

Salerno Doc Festival 2014. La Beauté c’est ta Tête

Giovanni Bottiglieri

Quarto film in concorso al Salerno Doc Festival 2014 il documentario del collettivo Zimmerfrei su una Marsiglia capitale Europea della cultura 2013

 

Presentato alla terza edizione del Salerno DOC Festival il film La Beauté c’est ta Tête del poliedrico collettivo Zimmerfrei si colloca come quarto lungometraggio in concorso nell’ambito della programmazione festivaliera. Il film è pensato per fotografare un ambiente circoscritto, il vecchio quartiere Noailles di Marsiglia, che si affaccia al nuovo fronte del porto ridisegnato in occasione di Marsiglia capitale Europea della cultura 2013.

La Beauté c’est ta Tête porta con sé le storie degli abitanti, stabili o di passaggio, di uno dei quartieri più popolari e popolosi della città provenzale. Il punto di partenza è il Mon Bar, un piccolo luogo di ritrovo per i protagonisti, situato accanto al mercato di Noailles. La forma filmica, piuttosto legata ai canoni tradizionali del documentario, permette che i protagonisti si raccontino e intrattengano un rapporto confidenziale con lo spettatore attraverso uno sguardo colloquiale e neutro della macchina da presa. La percezione che si ha è che qualunque persona, seppur rifugiata in un ambiente spesso ostile, chiuso e piccolo, risenta dell’influsso della città di mare che è fra i porti più importanti del Mediterraneo, grande rete che collega le persone da secoli.

I protagonisti non detengono alcun tipo di inibizione nei confronti della macchina da presa poiché nel racconto delle storie si liberano dei dettagli intimi, familiari e criminali, spesso accompagnati dal fascino del mistero che si ha parlando con dei cantastorie. L’uomo è la misura di questo ambiente, per cui, come può crearsi il collegamento fra un uomo rifugiato in un ambiente ostile e l’ambiente enorme che crea una capitale europea della cultura? L’esplorazione di questa apparente dissonanza è sintetizzata, forse troppo, in una passeggiata degli habitué del Mon Bar sul nuovo fronte del porto marsigliese. È forse la debolezza di questo collegamento che spesso limita lo spettatore a tener presente soprattutto la prima parte nella struttura del film, cioè la scoperta di Noailles, piuttosto che il lieve accenno che si fa alla nuova zona; ma questa debole connessione è probabilmente il risultato di una mancata riflessione o un disinteresse dei protagonisti nei confronti di un ambito culturale che non sentono proprio.

L’influenza del collettivo Zimmerfrei fa sì che il documentario La Beauté c’est ta Tête  rimanga ancorato alle convenzioni di questo genere filmico per lasciar spazio soprattutto alla qualità delle storie narrate anche se con ciò non s’intende che l’una escluda l’altra. Un altro “obiettivo” probabilmente non raggiunto è stato il tema preposto, rimasto travolto dal materiale narrativo offerto dal territorio.


Dettagli

  • Titolo originale: La Beauté c’est ta Tête
  • Regia: ZimmerFrei
  • Fotografia: Roberto Beani
  • Musiche: AA.VV.
  • Cast: Damien Allabert, Rachel Allouche, Claire Astier, François Bacques, Franco Créa, Aminata Djalò, Agnes Bébé Forjoé, Stéphane Bisson
  • Sceneggiatura: ZimmerFrei

Una selezione delle notizie, delle recensioni, degli eventi da scenecontemporanee, direttamente sulla tua email. Iscriviti alla newsletter.

Autorizzo il trattamento dei dati personali Iscriviti