Quando ci troviamo a sfogliare l’album dei ricordi, gran parte di quelli più belli sono legati agli anni del liceo. Quel periodo passato tra i banchi durante i quali sono nate amicizia, amori, odi e quelle illusioni che solo gli ardori giovanili possono cullare e si forma il carattere di ognuno di noi. Emozioni simili sono degne di essere raccontate in un documentario come fa il giornalista Antonello Sarno che per la sua prima esperienza da regista decide di raccontare la storia del liceo classico Giulio Cesare, storica scuola di Roma, per celebrare gli ottant’anni dalla sua fondazione. Il suo lavoro, intitolato Giulio Cesare – Compagni di scuola, raccoglie le testimonianze degli ex studenti per comprendere l’importanza di aver frequentato un plesso così importante.

Gli interventi dei tanti famosi ex alunni (tra cui Antonello Venditti, Piotta, Marco Pannella, Maurizio Costanzo) intendono focalizzarsi non soltanto sugli aspetti più leggeri e ludici di quel periodo, bensì vogliono creare un filo diretto con la realtà politica e sociale degli anni Settanta, caratterizzata da furenti lotte politiche e strade insanguinate da efferati delitti. L’idea di partenza è più che lodevole, ma con il passare dei minuti ci si accorge di come il racconto sia poco appassionante e coinvolgente e le interviste non risultino sempre esaurienti. Stesso discorso vale per le parti dedicate agli attuali alunni del liceo i quali vengono interrogati solo ed esclusivamente su temi molto lontani da loro, piuttosto che chiedergli idee e informazioni riguardanti il loro modo di rapportarsi con la scuola, i professori e la realtà che li circonda. Queste interviste si rivelano un po’ costruite e fin troppo recitate, aspetto che stride con l’impostazione classica che viene conferita all’opera.

Le uniche cose da salvare sono l’ottimo lavoro nel recupero di immagini di archivio dell’epoca che regalano anche momenti di ilarità e la colonna sonora in linea con lo spirito malinconico nei confronti di quegli anni. Il lavoro di Sarno, in conclusione, si configura come una grande occasione sbagliata, dal materiale interessante ma uno sviluppo molto al di sotto delle aspettative