The Stone River
Barre, nel Vermont, è una cittadina caratterizzata da una massiccia presenza di operai italiani: ce lo racconta il documentario di Giovanni Donfrancesco.
La rivisitazione di vicende ed eventi passati inerenti al nostro paese sembra essere un tema più che mai presente nella sezione Prospettive Doc Italia di questa edizione del Festival Internazionale del Film di Roma. Non fa eccezione la nuova opera di Giovanni Donfrancesco, The Stone River, in cui, attraverso uno stile in diversi aspetti innovativi per il genere documentario, si ripercorrono le tappe più significative della permanenza degli operai italiani emigrati a Barre, un paese del Vermont, con la speranza di trovare nuovi sbocchi lavorativi e condizioni di vita migliori.
Donfrancesco ripercorre la linea tracciata da Santarelli in Lettera al Presidente, imponendo alla narrazione un ritmo scandito dalla lettura di alcune dichiarazioni degli abitanti raccolte alla fine degli anni trenta da alcuni scrittori inviati dall’allora presidente Roosvelt, allo scopo di fornire un ritratto della provincia americana durante la grande crisi di quel periodo. La vera forza del lavoro risiede nella scelta registica di far leggere tali testimonianze provenienti dal passato ai diretti discendenti degli intervistati, creando così un ideale ponte tra due epoche distanti dal punto di vista temporale. Ciò che viene fuori è l’immagine di un paese ricco di lavoratori provenienti da zone diverse dell’Europa, un vero crogiuolo di culture e lingue diverse nel quale è inevitabile che trovino origine divergenze politiche e sociali da cui scaturirono organizzazioni sindacali e scioperi per far valere i propri diritti. Sforzi ben presto resi vani da una malattia terribile,la silicosi, a causa della quale molti persero la vita e che ha lasciato dietro di sé un alone di morte ben raffigurato dal ghiaccio e dalla neve che avvolge il cimitero di Hope, arricchito da sculture realizzati da artigiani italiani.
Nonostante l’indubbio spessore delle suddette trovate stilistiche e la realizzazione di inquadrature notevoli da un punto di vista stilistico (bellissima la ripresa della statua di Elia Corti ricoperta di neve alla maniera di Jack Nicholson in Shining), si avverte la mancanza di quel quid in più in grado di far garantire al documentario quel cambio di ritmo necessario per catturare il totale interesse del pubblico. Un demerito ascrivibile ad alcune interviste apparse slegate fra di loro per via di alcune lungaggini che ne rendono l’ascolto faticoso.
Dettagli
- Titolo originale: The Stone River
- Regia: Giovanni Donfrancesco
- Anno di Uscita: 2013
- Genere: Documentario
- Fotografia: Giovanni Donfrancesco
- Musiche: Piero Bongiorno e Oliver Touche
- Produzione: Italia, Francia