Il cinema brasiliano sta negli ultimi anni presentando una serie di registi molto interessanti, come Julio Bressane, Hector Babenco ed altri, che stanno portando all’attenzione internazionale i film della nazione sudamericana. In quest’opera di rinnovamento una delle più importanti case produttive è la O2 Filmes, fondata da Fernando Mereilles, regista da fama internazionale, e Paulo Morelli, meno noto ma comunque abbastanza apprezzato oltre i confini brasiliani. Ed è proprio Morelli a presentare il suo ultimo lavoro, dal titolo Entre Nos, in concorso al Festival del Cinema di Roma 2013.

Isolati dal resto del mondo in una magnifica tenuta di campagna, un gruppo di giovani amici decide di scrivere delle lettere indirizzandole a se stessi e seppellirle con la promessa di rileggerle dieci anni dopo. Il giorno stesso, però, in seguito a un tragico incidente automobilistico in cui muore uno di loro, ognuno prende strade diverse e tutti si perdono completamente di vista. Dieci anni dopo, un nuovo incontro riporterà alla luce vecchie passioni, nuove frustrazioni e un oscuro segreto sepolto nel passato, che riguarderà proprio il ragazzo morto, Rafa.

Il film di Morelli è un film asciutto, pulito, che racconta una storia che probabilmente non è molto originale e risente dei clichè del genere, il che lo rende forse un prodotto non tanto appetibile in ottica da festival, ma che ha l’indiscusso vantaggio di raccontare bene la propria storia, sia a livello visivo che a livello narrativo, riuscendo ad arrivare allo spettatore senza che esso si annoi oppure sia infastidito dal film. I personaggi sono ben caratterizzati, in particolare un paio di loro sono scritti in maniera molto interessante, e l’insieme lo rende un film corale nel suo equilibrio: non c’è nulla che svetta, ma non c’è nulla neanche di particolarmente negativo. Non vincerà nessun premio probabilmente, ma non lo ricorderemo tra i film negativi di questa edizione: è sempre lo stesso discorso, meglio osare ma rischiare di sbagliare, o mantenersi nel mezzo ma non proporre nulla di elevato? Probabilmente, c’è bisogno di entrambe le cose.