A chiudere il concorso del Festival del Cinema di Roma 2013 è stato il nuovo lavoro della regista spagnola Isabel Coixet, conosciuta ai più per il film del 2005 La vita segreta delle parole, dal titolo Another Me, produzione che ammicca al mercato anglofono per via della presenza nel cast di due star come Sophie Turner, una delle protagoniste della seguitissima serie tv Il trono di spade, e come Jonathan Rhys-Meyers, volto noto della tv e del cinema britannico, a cui si aggiungono Leonor Watling e Geraldine Chaplin, tra gli altri.

Il film ci narra di Fay, una teenager come tante altre, con problemi simili alla maggior parte delle sue coetanee, che all’improvviso scopre che nella sua esistenza c’è qualcosa che non va. La sua routine quotidiana, vita apparentemente monotona ma tranquilla, inizia lentamente a sfaldarsi quando un inquietante sospetto s’insinua in lei, ovvero quello di sentirsi sempre costantemente seguita ed osservata da una persona identica a lei, o comunque molto simile nelle fattezze. Chi è quel misterioso “doppio” che la perseguita, tentando di rubarle non solo l’identità ma anche la vita?

Ci troviamo di fronte ad un film che raccoglie il peggio dei cliché degli horror, dall’ombra sul muro ai vetri che si rompono, ad una storia imbastita senza reggersi su stessa, ma anzi ricorrendo a delle trovate comiche dall’incredibile banalità. Le interpretazioni degli attori sono piatte, monotone, e i loro personaggi sono scarsamente caratterizzati. La regia non fa altro che accrescere questa sensazione di inadeguatezza gettando allo scatafascio il film per la sua intera durata. Tra i peggiori di questo Festival di Roma.