Dopo un intensa carriera da produttori nel mondo del cinema americano indipendente (si segnalano Bad Liutenant di Werner Herzog e Little Birds di Elgin Jemis con Juno Temple), i fratelli Alan e Gabriel Polsky hanno deciso che i tempi fossero maturi per buttarsi sulla regia; nasce così The Motel Life, il film presentato in anteprima mondiale in Concorso al Festival Internazionale del Film di Roma, che vede protagonisti Emile Hirsch, Stephen Dorff e Dakota Fanning.

La sceneggiatura è la classica storia da cinema indipendente americano “alla Sundance”, che vede al centro la storia disagiata del rapporto tra due fratelli che vivono arrangiandosi continuamente a Reno, in Nevada. Orfani in tenera età, la vita, che non gli ha risparmiato nulla, li ha messi subito nella condizione di dover diventare subito adulti, e la loro spinta per farsi forza e tenere duro è stata quella di affidarsi alla loro fervente immaginazione (per tutta la storia del film, i due fratelli si immagineranno infatti diverse situazioni, magistralmente realizzate sullo schermo tramite dei bellissimi disegni a mano). Quando uno dei due fratelli rimane coinvolto in un incidente mortale, i due, ormai adulti, dopo un iniziale momento di panico, vengon posti di fronte ad un amletico dubbio, che li costringe a prendere una decisione: scappare via oppure affrontare la realtà.

Il film è il classico prodotto ben fatto, sia tecnicamente sia per quanto riguarda lo sviluppo narrativo o l’interpretazione, si lascia guardare per l’ora e mezza e passa di durata senza tuttavia particolari sussulti che facciano gridare al capolavoro; il tema principale è abbastanza abusato nella cinematografia di genere, dove per genere intendiamo un certo cinema indipendente americano (penso a Debra Granik, ad esempio) che racconta la provincia americana, terra di nessuno dove si consumano le storie grandi e piccole e dal sapore completamente diverso rispetto alle grandi metropoli come New York o stati quali la California (sembrano quasi altri mondi). The Motel Life è comunque molto godibile, classico prodotto che sarà apprezzato dal pubblico americano (e anche da quello italiano, in considerazione del fatto che ha vinto il Premio del Pubblico) anche se difficilmente troverà distribuzione in Italia, quantomeno nel breve periodo.