Il turno di notte lo fanno le stelle
La premiere del primo lavoro cinematografico sceneggiato dallo scrittore napoletano Erri De Luca è un misto di sensi e cicatrici interiori
Lui è un uomo solo, lei una donna sposata. Cos’hanno in comune? Un cuore rimpiazzato e la voglia di farlo battere ancora al ritmo di un’emozione forte. Come quella di scalare una montagna fino in cima. Questa è la materia del breve inno alla vita e alla rinascita messo in parole dallo scrittore napoletano Erri De Luca e trasposto sullo schermo dal figlio d’arte Edoardo Ponti. Questo è Il turno di notte lo fanno le stelle: una storia d’amore sui generis incastonata fra le aspre vette delle Dolomiti, girata in groppa alle cabine della seggiovia, con gli occhi madidi di foschia e rugiada raccolta fra l’erba verdissima dei campi del Nord-Italia. Figure umane sullo sfondo di quella natura cui il racconto-soggetto di De Luca intende fare omaggio sono il “lui” di Enrico Lo Verso, la “lei” di Nastassja Kinski e l’ “altro” di Julian Sands (il marito della protagonista), con una piccola parte riservata all’autore letterario, nei panni di un vecchio abitante dei monti – cioè, praticamente, di se stesso.
Il breve film di Ponti, presentato al Festival di Roma, non pretende troppo e neanche lo dà, ma è ammirevole per l’inusuale e umile coraggio con cui cerca di veicolare il potente messaggio di fondo della storia da cui è tratto: rispettare la vita in tutte le sue forme, interiori ed esteriori, umane e non umane.
La scrittura polisensoriale di De Luca si presta con difficoltà al linguaggio filmico: ermetica, a tratti aforistica, è terreno di pura sfida tanto per gli interpreti quanto per chi li dirige, al quale non rimane che chiudere in modo criptico, alla maniera dei poeti, la sua sintesi sull’amore universale. Di quest’ultima permangono, nello sguardo dello spettatore, l’estrema cura per l’immagine, tanto nell’aspetto compositivo tanto in quello della qualità fotografica, e un senso generale di trasporto e tenerezza derivato dalla rappresentazione di un soggetto insolito, particolare, imbevuto di speranza e forza. Forse un film che non basta a se stesso, pur se piacevole e discreto, soprattutto se per dargli vigore sono necessarie le commoventi parole esplicative di De Luca, quando dice che “la donna con la cicatrice non accetta a tal punto le sue ferite da vedere cicatrici dappertutto”.
Forse Il turno di notte lo fanno le stelle serve anche a questo: a sfiorare per un attimo le cicatrici delle persone, a far loro il solletico e, al momento opportuno, a curarle con l’unguento di una poesia ingenua e sottile.
Dettagli
- Titolo originale: Il Turno Di Notte Lo Fanno Le Stelle
- Regia: Edoardo Ponti
- Anno di Uscita: 2012
- Genere: Drammatico
- Fotografia: Ferran Paredes
- Musiche: William Goodrum
- Costumi: Sabrina Beretta
- Produzione: Italia
- Cast: Enrico Lo Verso, Nastassja Kinski, Julian Sands, Erri De Luca
- Sceneggiatura: Erri De Luca