Moonlight
Un’ottima apertura per la Festa del Cinema di Roma con Moonlight, un drama profondo, emozionante e con una regia brillante.
Si alza ufficialmente il sipario sull’undicesima Festa del Cinema di Roma, edizione che almeno nelle intenzioni degli organizzatori e del direttore artistico Antonio Monda, ha come obiettivo principale quello di avvicinare il cinema alla gente comune e a chi non è solito frequentare le sale con assiduità.
Ad aprire la kermesse è stato Moonlight di Barry Jenkins, una sorpresa in positivo, un’opera profonda, mai banale accompagnata da uno stile sicuro e ricercato in molti punti. Una storia intensa dal punto di vista emotivo che affronta diversi temi, dal bullismo all’omosessualità passando per il rapporto madre – figlio.
Una piacevole rivelazione che apre nel migliore dei modi una manifestazione nata non tra pochi mugugni e previsioni più che pessimistiche sulla qualità media dei film selezionati.
Il film segue la storia di Chiron, detto anche “Piccolo”, un ragazzino dall’infanzia non facile costellata da numerosi episodi di bullismo ai suoi danni e litigi con una madre che non dà tutte le attenzioni di cui avrebbe bisogno.
Un disagio interiore che si trascina anche in un’adolescenza passata tra risse tra i banchi di scuola, la scoperta dell’omosessualità e la voglia di una famiglia che non ha mai avuto. La sua è una ricerca di una propria identità sullo sfondo di un contesto metropolitano marcio, pieno di criminalità e popolato da persone violente e avide.
L’operazione condotta da Jenkis è molto rischiosa dal momento che tratta argomenti visti e stravisti e portati sullo schermo in centinaia di modi diversi. Eppure il regista dà vita a un plot molto dinamico e dal buon ritmo e che riesce a creare una forte empatia tra il protagonista e lo spettatore grazie a uno stile che predilige primi piani e lunghi momenti di silenzio che accompagnano i momenti più emozionanti.
Ne è un esempio lampante la sequenza in cui l’adolescente Chorin colpisce con una sedia un suo compagno di classe, dopo una lunga camminata scandita da una musica tesa e crescente che trasmette la rabbia provata da lui anche in chi guarda.
Il vero punto forte resta comunque la caratterizzazione dei personaggi e l’attenzione con cui viene descritta la crescita interiore del protagonista, la cui vita, non a caso divisa in tre capitoli intitolati coi suoi diversi appellativi, vive di doppi: due mamme, quella naturale assente ed egoista e Teresa che lo accoglie con amore a casa sua, due tendenze sessuali, un animo calmo ma con tanta rabbia dentro e infine un mondo circostante spietato in netta opposizione con il suo bisogno d’affetto e pace. Ottime anche le prestazione di un cast composto dagli ottimi Mahershala Alì, Naomie Harris, Trevante Rhodes, André Holland, Janelie Monàe.
Dettagli
- Titolo originale: Moonlight
- Regia: Barry Jenkins
- Anno di Uscita: 2016
- Genere: Drammatico
- Fotografia: James Laxton
- Musiche: Nicholas Britell
- Costumi: Caroline Eselin
- Produzione: USA
- Cast: Trevante Rhodes, Mahershala Alì, Ashton Sanders, Naomie Harris, André Hollan, Janelle Monae
- Sceneggiatura: Barry Jenkins, Tarell McCraney
- Altro: Oscar miglior film 2017